martedì 31 luglio 2012

Guyver II Head Japan Replica

 QUESTO LAVORO E' STATO UN FALLIMENTO!!!


Era tutto cominciato nel migliore dei modi, avevo finito i modelli in sospeso ed ero completamente concentrato sulla replica di questa testa del Guyver II scala 1.1… La pinna superiore, con un po’ di fatica e un po’ di stucco si è innestata perfettamente, ci vuole un po’ di tempo perché la superfice deve essere perfettamente liscia… Poi ho riempito di gesso la testa (questo è stato un bell’errore) mi sarei accorto solo in seguito che la testa avrebbe così raggiunto un peso capace di condizionare un buon lavoro…abbiam raggiunto almeno una quindicina di chili. Prima che il gesso si asciugasse, ho immerso una bomboletta spray della tamiya finita. Una volta asciutto il gesso, l’ho ricoperto con dei filamenti fatti col Dash per ricreare il tessuto del Guyver. Ho poi spalmato del Vinavil per compattare e fissare bene il tutto. Una volta asciutto ho estratto la bomboletta Spray della Tamiya, lasciando dentro il tappo, che ormai era inglobato nel gesso e faceva da innesto per la bomboletta che andava fissata sul piedistallo.
Ho preparato il piedistallo con una base di plexiglass bianco, con un foglio di gomma nero lucido ho creato una serie di raggi che convergevano alla base del collo, fatta con Dash attorcigliato attorno ad una bomboletta sray vuota della Tamya, ancorata alla base di plexyglass con una speciale gomma/sigillante per barche (vere) potentissima (la Superfiss della ditta prochimica…9 euro di tubetto). Ho dipinto i filamenti fatti col dash di blu profondo, in modo da richiamare quelli della testa. Fin qui tutto abbastanza bene (anche se non ero proprio soddisfatto al cento per cento) ma poi son cominciati i problemi.





La testa si infilava perfettamente sul piedistallo, ma era difficile da colorare, intanto era sferica e l’appendice della pinna (fragile perché incollata e stuccata) rischiava di rompersi con 15 chili che si dondolavano sul tavolo, se però coloravo con la testa sul piedistallo era difficoltoso colorare sotto. Comunque tutti ostacoli che si potevano superare, sulla mia tabella di marcia dovevo agire in quest’ordine:

1-Coloro la base della testa e il collo di Viola/Blu profondo, faccio delle sfumature più chiare con il Dark Ghost Gray. Evidenzio le fessure con il nero (probabilmente ad olio con il Liquin). Inserisco la testa nel piedistallo e lo Maschero.

2-Coloro i diademi (Nero lucido e poi Argento specchiato). Una volta sciutto il colore li maschero con carta, Scotch  di carta e maskol.






3-Coloro la pelle della testa con Viola/Blu profondo, facendo colpi più chiari con il D.Ghost Gray.

4-Coloro gli occhi con Rosso Giallo.

5-Maschero la pelle con Maskol.



6-Passo sull’armatura una base di Skin Tone base , passo  Raf Middlestone lasciando intravvedere Skin Tone sulle parti più esposte, infine sulle fessure e sui contorni uso il Burnt Sienna e uniformo tutto con una velatura di Middlestone Raf, le luci le faccio con un po’ di Gelb o Bianco.

7-Prendo il Viola olio e con il Liquin lo diluisco per fare le venature dell’armatura con il pennello a ventaglio (qui sorge il primo problema lampante, il pennello aveva le setole presumo troppo consumate e sfumava malamente il colore) il risultato non era esaltante ma poteva andare.

A questo punto si è presentato un problema determinante: le sfumature, vista la superficie ampia dell’armatura, non erano uniformi e non avevano un bell’aspetto, inoltre il colore non era ancorato bene al vinile e in alcuni punti era grattato via. Avrei dovuto rifare tutto, invece ho lasciato il colore della pelle e dei diademi mascherato, ho spruzzato del primer trasparente per metalli ed ho poi passato una mano di bronzo chiaro e bronzo antico. Ora l’effetto era molto buono, ho sfumato i contorni con del Burnt Sienna.











Sembrava tutto ok…ma togliendo lo scotch dai diademi (non so perché) in alcune parti l’adesivo si era aggrappato all’argento, creando delle increspature appiccicose. Passando alla pelle, con mio grande sgomento, il Maskol si era cristallizzato (per colpa del primer per metalli e degli spray bronzo) e toglierlo si è rivelato quasi impossibile e comunque controproducente (si staccavano pezzetti piccoli portandosi a volte dietro anche il colore Viola/Blu della pelle).

Ho dovuto quindi mascherare l’armatura e ridipingere la pelle…ero un po’ scazzato, non stava andando come doveva andare, il Maskol ancorato aveva “sbiadito” i particolari della pelle e la pittura vista la pesantezza della testa era difficoltosa. Siccome la mascheratura dell’armatura non poteva essere perfetta (il maskol non è preciso) ho contronato le zone di confine tra pelle e armatura con nero diluito con Liquin, con il pennello a ventaglio ho sfumato il nero, ma visto la setola “slabbrata” non ha dato l’effetto uniforme.











In conclusione, sebbene da distante faccia un certo effetto, da vicino si notando tutti i difetti, più avanti mi procurerò un’altra Guyver II Japan Replica e farò un secondo round, ki verra sicuramente bene!

Alla prossima.