11/1-Karnac, Luxor, Gurna.
12/1-Valle dei Re.
13/1-Crociera per Dendera.
14/1-Deir al Bahri (Hat Shepsut, Deir al medina, Valle delle
Regine, Luxor Museum).
15/1-Edfu (Tempio di Horo, Esna (Tempio di Khnum).16/1-Luxor, Cairo (Museo e Quartiere Arabo).
17/1- Piramidi di Giza, Saqquara, Cairo.
18/1-Cairo, Venezia.
Cominciamo:
10/1/2006
Sembra incredibile, ma per arrivare in Egitto ci abbiam
messo 12 ore! Siam partiti infatti alle 5 di mattina, abbiam preso l’aereo a
Venezia alle 7, siam passati per Roma per imbarcarci poi per il Cairo,
arrivando alle 15.00…ripartendo per Luxor e giungendo in hotel alle 18;
precisamente al “Queens Valley” dove sto scrivendo ora. Fra un’ora scendiamo a
fare una passeggiata perlustrativa. Per il momento l’Egitto sembra un paese un
po’ strano; un po’ come tutti i paesi mussulmani agli occhi di noi turisti
occidentali. Il deserto è sterminato…ha 2000 anni e mostra la fine che farà
l’Europa. Apparentemente non sembra ci sia un gran traffico…
11/1/2006
Ieri, arrivati a Luxor, abbiam conosciuto Mohamed, oggi
stiam girando con lui ed il suo cavallo; è simpatico ma come tutti gli arabi si
arrabbia facilmente. Questa mattina abbiam visitato Karnac…
Incredibili gli antichi egizi; a 3000 anni a.C. oltre ad
aver inventato la ruota, erano arrivati ad una scienza delle costruzioni che ha
dell’ammirevole, noi ci siamo arrivati 4000 anni dopo: al loro tempo l’Europa
era un continente in preda alle glaciazioni dove –da viva- cacciava l’attuale
mummia di Symilaun. L’egitto era una florida terra, con alberi ed acqua. Con
l’evoluzione della Terra, l’africa si è desertificata…e l’Europa è diventata
terra ricca di vita, ma col tempo seguirà la stessa sorte.
Karnac ne da uno splendido esempio; il tempio di Luxor è più
piccolo ma meglio conservato, lo abbiamo visitato dopo aver pranzato al “Luxor
Hotel” lo storico rifugio dei vecchi esploratori, conservato tale e quale com’era,
con un aria decadentissima. Prima di tornare al nostro rifugio, abbiam
prenotato il viaggio per Dendera (per dopo domani) liquidando Mohamed che ci ha
scarrozzati durante la giornata (in realtà solo per poche centinaia di
metri…200 egyptian pound sono state un po’ troppe).
La sera invece abbiam visitato il museo della mummificazione
(di fronte al tempio di Luxor) e poi, preso il battello e poi il taxi siam
andati a cenare a Gurna…il tassista dell’andata era simpatico ma non parlava
l’inglese, alla fine ci si ripeteva Grna Deir Bahari…e si rideva per tutto il
viaggio in macchina.
Domani sveglia alle 7.
13/1/2006
Ed eccoci arrivati finalmente alla Valle dei Re; è stata una
giornata faticosa ma entusiasmante, peccato che le tombe più belle erano
chiuse: Seti I°e II°, Ramses V°e VI°, Amenothep II°.
L’ambiente che le avvolge resta comunque “eterno”e “sacrale”
nonostante lo sfaldamento delle montagne e i buchi che si fanno alla loro base
per cercare le tombe. Abbiam potuto visitare sei tombe tra le quali spicca
Tuthmosis IV°(T.n°43). Il biglietto è comunque troppo salato: ognuno di essi
infatti è valido per sole 3 tombe e costa 50p. così tu ne devi comprare almeno
2…ma al ticket office non ti dicono che molte tombe sono chiuse e soprattutto
che quelle più importanti si pagano a parte…e care: Tutankhamon 70p. e Ay (la
più bella in assoluto) 50p.
A parte lo stupendo sarcofago dorato, la tomba di
Tutankhamon è deludente, piccola e povera di decori (è tutto al Cairo). Al
contrario quella di Ay è splendida, profonda e colorata –in prevalenza di
giallo- con la peculiarità di raffigurare molti babbuini…è detta infatti “tomba
delle scimmie” e si raggiunge dopo una lunga camminata in un canalone tra le
pareti delle montagne, subito dopo l’entrata “ufficiale” della valle dei re,
sulla destra.
La camminata per arrivarci è stupenda, 2 chilometri in mezzo
alla valle deserta, siam andati anche a curiosare intorno; ma le tombe che
abbiam scoperto erano vuote e si trova invece moltissima selce e silicio;
abbiam trovato tracce di tombaroli che la sera e la notte scavano cercando
tombe.
14/1/2006
Nonostante la sveglia mattutina delle 6; penso che oggi
riusciremo a visitare solo Dendara…
Abbiam infatti optato per una crociera, che però ci
mette ore all’andata e 5 al ritorno.
Devo dire che attualmente si sta rivelando abbastanza deludente… Si tratta
infatti di un tour organizzato con orari e riti da rispettare (cose che odio).
A parte il fatto che 4 ore fermo in barca per me sono insopportabili; la visita
al tempio di Dendara (Hator) è per giunta troppo breve! Il tempio è fantastico,
tutte le pareti sono intarsiatecon figure e riti egizi, purtroppo rovinati
dagli sfregi fatti dai Cristiani Copti; che hanno scalpellato via i volti.
Bellissime le colonne delle due sale ipostile, con le quattro facce del
capitello che raffigurano la faccia di Hator; bellissimi anche i soffitti che
descrivono l’altra Dea Nut e i segni zodiacali babilonesi. Inoltre ho visto la
famosa “lampada” di cui molti imbecilli astrologi e creduloni, vanno a
indagare…si tratta di due -non chiari- bassorilievi che mostrano un grande
oggetto che con una fantasia spiccata potrebbe ricordare una lampada. Non
riesco ad immaginare come si possa pensare ad una lampada, risulta ancora più
insensato guardando il contesto in cui è inserito il bassorilievo, gli egizi
sono dei maestri nello stilizzare al meglio ciò che li circonda.
Ritornati in barca abbiam pranzato, oltretutto, per giungere
al tempio di Hator, abbiam preso prima un trenino a ruote e poi delle corriere
scortate dalla polizia; con delle guide che ci trattavano come bambini..o da
pensionati…
Non vedo l’ora di andare a camminare lungo la valle delle
regine!
14/1/2006
Sveglia tarda questa mattina…prima di tutto ci siam spostati
dalla sponda oriantale di Luxor, a quella occidentale, scesi dal battello
abbiam preso un taxi per tutta la giornata (50p.) e poi ci siam diretti verso
Hat Shepsut, il tempio dedicato alla regina faraone moglie di Tuthmosi I° e
madre del futuro faraone Tuthmosi II°…a dire il vero la costruzione non fa un
gran effetto… ricorda gli edifici di epoca mussoliniana; quando venne scoperta
-e depredata- dai Cristiani, i preti la usavano per minacciare i sudditi
fingendosi dei ed imitandone le voci nascosti dietro le pareti, estorcendo denaro
in cambio della salvezza.
Lasciato il tempio, ci siam incamminati verso le
famose T.T. 320 Cashet Royal. Confrontando alcune foto e le montagne che ci
circondavano, le abbiam trovate in breve tempo, tornando indietro abbiam
incontrato un ragazzo che ci ha guidati in altre 3 tombe tra le montagne di
Deir-Bahari, nell’ultima solo per caso mio padre non si è ammazzato: era buio
pesto, si è fermato perchè gli dessi la pila e si è ritrovato col piede ai
margini di un pozzo di circa 5 metri…un altro passo e sarebbe finito giù.
Lasciata la giovane ed improvvisata guida, ci siam diretti
alla Valle delle Regine, tutto a piedi, incamminandoci nella vallata. Le tombe
più belle erano chiuse, abbiam potuto visitare solo quelle di Titi, Amun
Herkheps Hep e del fratello Khaem Waset… tombe con dei graffiti stupendi. Prima
di passare nella valle delle regine, abbiam visitato Deir-Al-Medina, cioè il
“villaggio degli Operai” che lavoravano nelle tombe. Anch’essi si facevano fare
delle tombe ornate, sebbene più modeste.
Infine siam saliti sulla montagna centrale che sovrasta
tutta la valle (dei Re e delle Regine)…mamma mia quanti scalini!
La sera, tornati a Luxor; abbiam visitato il
museo…Fantastico!
15/1/2006
Oggi ho potuto vedere quanto la polizia fosse corrotta,
svegliatici in tutta calma alle 10, abbiam cercato un taxi per andare ad Esna
ed Edfu. Il tassista insisteva sul fatto che si poteva andare solo scortati
dalla polizia (partendo alle 11) a noi sembrava una cosa assurda, soprattutto
all’inizio, quando prima è andato a 5 km da Luxor per –diceva lui- registrare
la macchina della polizia…e poi tornare indietro e ripartire con una scorta che
accompagnava già una corriera, una jeep e più avanti anche 5 motociclisti.
Invece effettivamente il tassista aveva ragione! La storia del terrorismo è
tutta un bluff; in realtà la polizia estorceva denaro obbligando a fare la
scorta, limitando anche sul tempo. Per fortuna che il tempio di Edfu ci ha
fatto dimenticare i farabutti in divisa; era il tempio di Horo, conservato
superbamente; il migliore in Egitto; questo perché era stato completamente
sepolto dalla sabbia.
Altra sorte per il tempio di Khnum ad Esna, sepolto dai
rifiuti e dalle case, ma comunque conservato benissimo, proprio ad Esna –città
molto bella fatta di case antiche- mio padre si è fatto aggiustare le scarpe
(tutt’ora ben salde) mentre io ho provato ad incamminarmi oltre le case attorno
al tempio, ma la polizia mi ha fermato…non si può praticamente andare da
nessuna parte eccetto i luoghi turistici.
Il ritorno è stato più problematico,
sebbene abbiam pagato la polizia, uno più bastardo ha voluto montare con noi,
creandoci problemi fino a quando non lo abbiam pagato con 20p. in questo modo,
appena incorciata una pattuglia che andava nell’altro senso è sceso. Sono dei
bulli corrotti da far ribrezzo. Arrivati alle 18 a Luxor, pagato l’autista
100p. e messi d’accordo per il passaggio di domani per l’aeroporto; siam
tornati in albergo per cambiarci (la sera fa molto freddo) ed andare a
mangiare. Prima però siam passati da un antiquario visto il giorno prima, che
aveva un libro di geologia che interessava a mio padre… parlando con il
titolare della Royal Cachette 320 e delle ombre sul suo ritrovamento… Abdera
Sull (il suo scopritore) resta comunque un gran ladrone, ma potrebbe essere
stato un facile capro espiatorio per distogliere la colpa dai veri ladroni ben
più altolocati. Chissà… questo ormai resterà nella storia con tutti i punti
interrogativi del mondo. Ma ora a nanna; domani si parte per il Cairo…alle 5!
16/1/2006
Oggi è stato un giorno in po’ brutto, ci siam alzati alle 5
per prendere l’aereo per il Cairo…la capitale…un vero casino, come nei peggiori
paesi del terzo mondo, e quelli mussulmani raggiungono il massimo grado di
casino. Abbiam trovato un hotel a dir poco spartano (pieno di ragazzi coreani,
giapponesi e cinesi: l’Ismailya Hotel…oggi purtroppo non c’è più, è stato
distrutto con la rivoluzione della primavera araba, spero che il personale stia
bene. Non so se resteremo qui tutte le notti, è comodo perché è nel centro dei
Cairo, di fronte al museo, ma la piazza (Midan Tah-Rir) è un inferno di
macchine e clacson che suonano 24 ore al giorno senza mai fermarsi…è
impressionante. Per fortuna alle 11 eravamo già all’entrata del museo del
Cairo, con le meraviglie egizie, prime fra tutte la maschera di Tutankhamon, un
capolavoro senza eguali… inoltre è incredibile vedere quanti tesori c’erano
dentro a quei pochi metri quadrati della tomba. Chissà quanto oro è stato
trafugato dalle altre tombe dei faraoni, addirittura il sarcofago di Akhenaten
(il misterioso faraone dalle fattezze di donna) è stato trafugato dalla sezione
“restauri” del museo del Cairo e poi ritrovato in un mercato inglese (mi pare).
Per il resto il Cairo è una megalopoli anonima (come molte megalopoli) stasera
visiteremo il quartiere arabo e poi penso andremo a dormire…domani ci aspettano
le piramidi di Giza.
17/1/2006
Questi ultimi giorni sono un po’ pesanti, il traffico ed il
casino del Cairo sono insopportabili, gli egiziani poi sembrano non facciano
strada senza macchina, perlomeno pensano questo dei turisti, visto che hanno
avuto il coraggio di fare una strada che attraversa le piramidi di Cheope e
Chefren per poi arrivare alla Sfinge… un vero scempio, per non parlare delle
case a ridosso delle piramidi.. un aspetto veramente avvilente…mi ricorda la
Sicilia.
Ma a confortarci come sempre c’erano gli -antichi- egizi di 4000 anni
fa: le piramidi non sono un semplice ammasso di pietre, bensì una struttura con
all’interno complessi corridoi e bocche d’aria per respirare. Il biglietto però
è una vera ladrata (100p. per Cheope) almeno per il fatto che è tutto lasciato
all’incuria e all’inquinamento. Quando il turismo viene mal interpretato, si
fanno delle cose abominevoli. Un vero gioiello è invece la barca solare, la
barca più antica del mondo! Veniva utilizzata una sola volta per portare il
faraone morto lungo il Nilo, poi veniva trasportata ai piedi della piramide e
smontata e seppellita ai suoi piedi… infatti tutti i pezzi erano legati con
corde e non fissati con chiodi!
Alle 14 eravamo ben stanchi di Giza e ci siam
diretti a Saqquara… pian piano ci siamo allontanati dal casino e ci siamo
immersi in un clima più tranquillo, in mezzo ai campi egiziani, fino al deserto
e a nord di Saqquara, davanti alla prima piramide della storia, quella del
complesso funerario di Zoser e di Unas.
Guardando invece la piramide di
Sekhemket (2640 a.C.) penso alla somiglianza incredibile con le piramidi
azteche.
Procedendo ed oltrepassando Zoser, siamo arrivati alla mastaba (tomba)
di Ti… qui l’entrata era abbastanza claustrofobica, ma gli interni erano
splendidi, con geroglifici ancora colorati di rosso… dopo 5000 anni! Ora sono
in albergo, immerso nel traffico che si sente prepotente nonostante sia al
settimo piano. Questa sera penso andremo a cenare ad Heliopolis, ma non si sa
mai…
Infatti abbiam fatto una cenetta bellissima sull’isola di
Gezira, in riva al Nilo… l’unico dubbio su quello che ho mangiato, sono andato
a caso scegliendo un piatto di Waithnodles…scoprendo poi che avevano verdure
crude.. speriamo bene..
18/1/2006
E eccomi all’ultimo giorno, non sono infelice di lasciare il
Cairo, la trovo una città brutta, ma sentirò forse la mancanza delle divinità
faraoniche. Comunque bando alle ciance e lasciamo le conclusioni alla fine. Il
giorno è cominciato tranquillamente, ma si son presentati un po’ d’imprevisti.
La sveglia alle 8.30 è stat seguita da una buona colazione, sempre circondati
da coreani e giapponesi, anche la tv era su un canale nipponico (sensazione
strana trovandosi in Egitto) è gente diversa da noi, soprattutto dagli egiziano
che sono rumorosi e grossolani, loro sono silenziosi ed ordinati.
Alle 9 è
arrivato il tassista e siam partiti alla volta di Al-Fayum, a sud di Saqquara,
ma ci siam dovuti fermare all’entrata perché i turisti non potevano
entrare…unici visitatori: dei giapponesi che avevano chiesto un permesso
speciale (cioè elargito denaro) per poter entrare. Stoici ed impassibili siam
rimontati in macchina dirigendoci ancora più a sud, alla volta di Dahshur… e
questa volta abbiam potuto entrare ed ammirare la famosa Piramide Rossa di
Snefru, la prima piramide “classica”, ovviamente siamo anche entrati
all’interno, attraverso un lungo corridoio inclinato, di 70 metri. L’aria era
sempre più soffocante, infatti non c’erano i condotti di areazione come in
Cheope. Ad un paio di chilometri c’era invece la piramide romboidale,
precedente a quella rossa, particolare con le sue inclinazioni assunte dalle
pareti. Non si poteva entrare e quindi ci abbiam solo girato intorno… si nota
come i mammelucchi (in tutti i sensi) abbiano trafugato le pietre lisce alla
base, per costruirsi le case… un vero peccato.
Poco più in fondo, tra le dune del deserto, si vedeva la
mitica Piramide Nera di Amenemaht III°, ma l’accesso era vietato (almeno così
ci han detto). Non abbiam potuto far altro che tornare a piedi alla Piramide
Rossa, dove ci aspettava il taxi.
Qui cominciano i problemi… vediamo infatti che l’autista
svolta a sinistra, mentre la nostra prossima tappa si raggiungeva proseguendo a
destra. Abbiamo aspettato per un chilometro per chiedere delucidazioni.
Dovevamo infatti andare a Meidum, l’autista insisteva sul fatto che a Meidum ci
eravamo appena stati andando a piedi ed era quella romoidale, ma Meidum ci
risultava essere a 50 km dalla Pramide Rossa! Ci siam fermati dalla polizia
(una macchina che abbiam incrociato lungo la strada, posteggiata sul ponte) ma
visto che il poliziotto non capiva ha chiamato il superiore che è arrivato poco
dopo in macchina. Sapeva bene l’inglese e ci siam capiti, ha messo in riga il
nostro autista –che era stupido o voleva più facilmente fregarci- e siam
partiti per Meidum. Ora l’autista non era più felice e allgro come stamattina,
che nsava che gli avessimo dato 200p. per un giretto smilzo?! Pensano veramente
che i turisti siano degli imbecilli polli da spennare?!
…Alla fine però ce l’abbiamo fatta! Meidum è una piramide
particolare, era come quella di Cheope (identica) ma il rivestimento esterno è
in gran parte crollato (resta solo la base) e ha lasciato affiorare la
struttura del cuore della piramide, a forma di “torre quadrata”…anche qui siamo
ovviamente entrati. Ai piedi c’era anche la Mastaba 17, con l’entrata più
stretta che avessimo mai fatto. Alla fine del percorso si trovava il sarcofago
di pietra rosa con il coperchio sollevato grazie ad un pezzo di legno antico
usato dai ladroni per aprire il sarcofago, praticamente il lascito storico del
delitto!
Ora sono in albergo, fra un po’ andiam a fare una
passeggiata…. E alle 20 ci troviamo con Christian (un ragazzo svizzero con
genitori di San Donà di Piave) per cenare… e invece no visto che Christian era
andato a fumarsi la “shisa” il narghilè, e non si sapeva a che ora tornava.
Così siam andati in cerca del Fishawi’s Coffyhouse dove andava a fumare il
premio nobel Naguib Mahfuz. Arrivati al quartiere arabo (un casino di negozi di
televisori e cellulari) non siam riusciti a trovarlo, le scritte erano in arabo
e la gente non capiva e non sapeva leggere i nostri caratteri. Siamo così
tornati con il taxi al ristorante di ieri -Al Casinò- che però stavolta
(secondo me) ci ha fregati, 178p. per una cena sono troppi!
Ora ho ben preparato la valigia, domani si riparte per
l’Italia.
Un viaggio-record di tombe: 27 tombe in 10 giorni.
1-Tuthmosi IV°
2-Ramses I°
3-Ramses III°
4-non mi ricordo…
5-Ramses IX°
6-Meremptah
7-Tutankhamon
8-Ay
9-TT.320 +
altre 3 tombe
10-Titi
11-Amunherkhepshep
12-Khaemwaset
13-Inherka
14-Sennedjem
15-Peshedu
16-Cheope
17-Chefren
18-Zoser
19-Unas
20-Sekhemket
21-Ti
22-Snefru
23-Meidum
24-Mastaba
17