lunedì 24 settembre 2012

Operculum tav.15

E' la settimana di Treviso Comic book Festival!!!

ci avviciniamo alla conclusione...manca una tavola!



venerdì 21 settembre 2012

Viaggio in Egitto


L’itinerario prevede una settimana intensa con la seguente scaletta:

al tempio di Luxor...
10/1-Venezia, Roma, Cairo, Luxor.
11/1-Karnac, Luxor, Gurna.

12/1-Valle dei Re.
13/1-Crociera per Dendera.

14/1-Deir al Bahri (Hat Shepsut, Deir al medina, Valle delle Regine, Luxor Museum).
15/1-Edfu (Tempio di Horo, Esna (Tempio di Khnum).

16/1-Luxor, Cairo (Museo e Quartiere Arabo).

17/1- Piramidi di Giza, Saqquara, Cairo.
18/1-Cairo, Venezia.

 
 
Cominciamo:
10/1/2006
Sembra incredibile, ma per arrivare in Egitto ci abbiam messo 12 ore! Siam partiti infatti alle 5 di mattina, abbiam preso l’aereo a Venezia alle 7, siam passati per Roma per imbarcarci poi per il Cairo, arrivando alle 15.00…ripartendo per Luxor e giungendo in hotel alle 18; precisamente al “Queens Valley” dove sto scrivendo ora. Fra un’ora scendiamo a fare una passeggiata perlustrativa. Per il momento l’Egitto sembra un paese un po’ strano; un po’ come tutti i paesi mussulmani agli occhi di noi turisti occidentali. Il deserto è sterminato…ha 2000 anni e mostra la fine che farà l’Europa. Apparentemente non sembra ci sia un gran traffico…
11/1/2006
Ieri, arrivati a Luxor, abbiam conosciuto Mohamed, oggi stiam girando con lui ed il suo cavallo; è simpatico ma come tutti gli arabi si arrabbia facilmente. Questa mattina abbiam visitato Karnac…
il complesso di karnac...
 
Incredibili gli antichi egizi; a 3000 anni a.C. oltre ad aver inventato la ruota, erano arrivati ad una scienza delle costruzioni che ha dell’ammirevole, noi ci siamo arrivati 4000 anni dopo: al loro tempo l’Europa era un continente in preda alle glaciazioni dove –da viva- cacciava l’attuale mummia di Symilaun. L’egitto era una florida terra, con alberi ed acqua. Con l’evoluzione della Terra, l’africa si è desertificata…e l’Europa è diventata terra ricca di vita, ma col tempo seguirà la stessa sorte.
 
 
al tempio di Luxor
Karnac ne da uno splendido esempio; il tempio di Luxor è più piccolo ma meglio conservato, lo abbiamo visitato dopo aver pranzato al “Luxor Hotel” lo storico rifugio dei vecchi esploratori, conservato tale e quale com’era, con un aria decadentissima. Prima di tornare al nostro rifugio, abbiam prenotato il viaggio per Dendera (per dopo domani) liquidando Mohamed che ci ha scarrozzati durante la giornata (in realtà solo per poche centinaia di metri…200 egyptian pound sono state un po’ troppe).
La sera invece abbiam visitato il museo della mummificazione (di fronte al tempio di Luxor) e poi, preso il battello e poi il taxi siam andati a cenare a Gurna…il tassista dell’andata era simpatico ma non parlava l’inglese, alla fine ci si ripeteva Grna Deir Bahari…e si rideva per tutto il viaggio in macchina.
Domani sveglia alle 7.
13/1/2006
Ed eccoci arrivati finalmente alla Valle dei Re; è stata una giornata faticosa ma entusiasmante, peccato che le tombe più belle erano chiuse: Seti I°e II°, Ramses V°e VI°, Amenothep II°.
tra le montagne dei faraoni.
 
scavi di nuove tombe...
L’ambiente che le avvolge resta comunque “eterno”e “sacrale” nonostante lo sfaldamento delle montagne e i buchi che si fanno alla loro base per cercare le tombe. Abbiam potuto visitare sei tombe tra le quali spicca Tuthmosis IV°(T.n°43). Il biglietto è comunque troppo salato: ognuno di essi infatti è valido per sole 3 tombe e costa 50p. così tu ne devi comprare almeno 2…ma al ticket office non ti dicono che molte tombe sono chiuse e soprattutto che quelle più importanti si pagano a parte…e care: Tutankhamon 70p. e Ay (la più bella in assoluto) 50p.
verso la tomba di Ay....
A parte lo stupendo sarcofago dorato, la tomba di Tutankhamon è deludente, piccola e povera di decori (è tutto al Cairo). Al contrario quella di Ay è splendida, profonda e colorata –in prevalenza di giallo- con la peculiarità di raffigurare molti babbuini…è detta infatti “tomba delle scimmie” e si raggiunge dopo una lunga camminata in un canalone tra le pareti delle montagne, subito dopo l’entrata “ufficiale” della valle dei re, sulla destra.
La camminata per arrivarci è stupenda, 2 chilometri in mezzo alla valle deserta, siam andati anche a curiosare intorno; ma le tombe che abbiam scoperto erano vuote e si trova invece moltissima selce e silicio; abbiam trovato tracce di tombaroli che la sera e la notte scavano cercando tombe.
14/1/2006
Nonostante la sveglia mattutina delle 6; penso che oggi riusciremo a visitare solo Dendara…
un affascinante sguardo sul Nilo dal battello.
Abbiam infatti optato per una crociera, che però ci mette  ore all’andata e 5 al ritorno. Devo dire che attualmente si sta rivelando abbastanza deludente… Si tratta infatti di un tour organizzato con orari e riti da rispettare (cose che odio).
continua il viaggio in battello, in fondo donne che lavano i vestiti lungo il Nilo...
 
altre sponde del Nilo ed altre famiglie.
ed il loro villaggio poco più in la.
dove c'è acqua c'è sempre vita.
le colonne di Hator.
A parte il fatto che 4 ore fermo in barca per me sono insopportabili; la visita al tempio di Dendara (Hator) è per giunta troppo breve! Il tempio è fantastico, tutte le pareti sono intarsiatecon figure e riti egizi, purtroppo rovinati dagli sfregi fatti dai Cristiani Copti; che hanno scalpellato via i volti. Bellissime le colonne delle due sale ipostile, con le quattro facce del capitello che raffigurano la faccia di Hator; bellissimi anche i soffitti che descrivono l’altra Dea Nut e i segni zodiacali babilonesi. Inoltre ho visto la famosa “lampada” di cui molti imbecilli astrologi e creduloni, vanno a indagare…si tratta di due -non chiari- bassorilievi che mostrano un grande oggetto che con una fantasia spiccata potrebbe ricordare una lampada. Non riesco ad immaginare come si possa pensare ad una lampada, risulta ancora più insensato guardando il contesto in cui è inserito il bassorilievo, gli egizi sono dei maestri nello stilizzare al meglio ciò che li circonda.
si respirava una piacevole aria di rilassatezza.
non vi era tracce di macchine, solo asini e cammelli.
Ritornati in barca abbiam pranzato, oltretutto, per giungere al tempio di Hator, abbiam preso prima un trenino a ruote e poi delle corriere scortate dalla polizia; con delle guide che ci trattavano come bambini..o da pensionati…
un paese caratteristico, un battello caratteristico.
 
Non vedo l’ora di andare a camminare lungo la valle delle regine!
14/1/2006
il compesso di hatshepsut, molti turisti...
Sveglia tarda questa mattina…prima di tutto ci siam spostati dalla sponda oriantale di Luxor, a quella occidentale, scesi dal battello abbiam preso un taxi per tutta la giornata (50p.) e poi ci siam diretti verso Hat Shepsut, il tempio dedicato alla regina faraone moglie di Tuthmosi I° e madre del futuro faraone Tuthmosi II°…a dire il vero la costruzione non fa un gran effetto… ricorda gli edifici di epoca mussoliniana; quando venne scoperta -e depredata- dai Cristiani, i preti la usavano per minacciare i sudditi fingendosi dei ed imitandone le voci nascosti dietro le pareti, estorcendo denaro in cambio della salvezza.
Lasciato il tempio, ci siam incamminati verso le famose T.T. 320 Cashet Royal. Confrontando alcune foto e le montagne che ci circondavano, le abbiam trovate in breve tempo, tornando indietro abbiam incontrato un ragazzo che ci ha guidati in altre 3 tombe tra le montagne di Deir-Bahari, nell’ultima solo per caso mio padre non si è ammazzato: era buio pesto, si è fermato perchè gli dessi la pila e si è ritrovato col piede ai margini di un pozzo di circa 5 metri…un altro passo e sarebbe finito giù.
la lunga gradinata...
Lasciata la giovane ed improvvisata guida, ci siam diretti alla Valle delle Regine, tutto a piedi, incamminandoci nella vallata. Le tombe più belle erano chiuse, abbiam potuto visitare solo quelle di Titi, Amun Herkheps Hep e del fratello Khaem Waset… tombe con dei graffiti stupendi. Prima di passare nella valle delle regine, abbiam visitato Deir-Al-Medina, cioè il “villaggio degli Operai” che lavoravano nelle tombe. Anch’essi si facevano fare delle tombe ornate, sebbene più modeste.
Infine siam saliti sulla montagna centrale che sovrasta tutta la valle (dei Re e delle Regine)…mamma mia quanti scalini!
La sera, tornati a Luxor; abbiam visitato il museo…Fantastico!
15/1/2006

i guardiani-moderni-di Edfu

mio padre tra le colonne
Oggi ho potuto vedere quanto la polizia fosse corrotta, svegliatici in tutta calma alle 10, abbiam cercato un taxi per andare ad Esna ed Edfu. Il tassista insisteva sul fatto che si poteva andare solo scortati dalla polizia (partendo alle 11) a noi sembrava una cosa assurda, soprattutto all’inizio, quando prima è andato a 5 km da Luxor per –diceva lui- registrare la macchina della polizia…e poi tornare indietro e ripartire con una scorta che accompagnava già una corriera, una jeep e più avanti anche 5 motociclisti. Invece effettivamente il tassista aveva ragione! La storia del terrorismo è tutta un bluff; in realtà la polizia estorceva denaro obbligando a fare la scorta, limitando anche sul tempo. Per fortuna che il tempio di Edfu ci ha fatto dimenticare i farabutti in divisa; era il tempio di Horo, conservato superbamente; il migliore in Egitto; questo perché era stato completamente sepolto dalla sabbia.
Altra sorte per il tempio di Khnum ad Esna, sepolto dai rifiuti e dalle case, ma comunque conservato benissimo, proprio ad Esna –città molto bella fatta di case antiche- mio padre si è fatto aggiustare le scarpe (tutt’ora ben salde) mentre io ho provato ad incamminarmi oltre le case attorno al tempio, ma la polizia mi ha fermato…non si può praticamente andare da nessuna parte eccetto i luoghi turistici.
 
 
le mitiche colonne di edfu
Il ritorno è stato più problematico, sebbene abbiam pagato la polizia, uno più bastardo ha voluto montare con noi, creandoci problemi fino a quando non lo abbiam pagato con 20p. in questo modo, appena incorciata una pattuglia che andava nell’altro senso è sceso. Sono dei bulli corrotti da far ribrezzo. Arrivati alle 18 a Luxor, pagato l’autista 100p. e messi d’accordo per il passaggio di domani per l’aeroporto; siam tornati in albergo per cambiarci (la sera fa molto freddo) ed andare a mangiare. Prima però siam passati da un antiquario visto il giorno prima, che aveva un libro di geologia che interessava a mio padre… parlando con il titolare della Royal Cachette 320 e delle ombre sul suo ritrovamento… Abdera Sull (il suo scopritore) resta comunque un gran ladrone, ma potrebbe essere stato un facile capro espiatorio per distogliere la colpa dai veri ladroni ben più altolocati. Chissà… questo ormai resterà nella storia con tutti i punti interrogativi del mondo. Ma ora a nanna; domani si parte per il Cairo…alle 5!
mio padre dal calzolaio
16/1/2006

il borgo di Esna

un palazzo di Esna



Oggi è stato un giorno in po’ brutto, ci siam alzati alle 5 per prendere l’aereo per il Cairo…la capitale…un vero casino, come nei peggiori paesi del terzo mondo, e quelli mussulmani raggiungono il massimo grado di casino. Abbiam trovato un hotel a dir poco spartano (pieno di ragazzi coreani, giapponesi e cinesi: l’Ismailya Hotel…oggi purtroppo non c’è più, è stato distrutto con la rivoluzione della primavera araba, spero che il personale stia bene. Non so se resteremo qui tutte le notti, è comodo perché è nel centro dei Cairo, di fronte al museo, ma la piazza (Midan Tah-Rir) è un inferno di macchine e clacson che suonano 24 ore al giorno senza mai fermarsi…è impressionante. Per fortuna alle 11 eravamo già all’entrata del museo del Cairo, con le meraviglie egizie, prime fra tutte la maschera di Tutankhamon, un capolavoro senza eguali… inoltre è incredibile vedere quanti tesori c’erano dentro a quei pochi metri quadrati della tomba. Chissà quanto oro è stato trafugato dalle altre tombe dei faraoni, addirittura il sarcofago di Akhenaten (il misterioso faraone dalle fattezze di donna) è stato trafugato dalla sezione “restauri” del museo del Cairo e poi ritrovato in un mercato inglese (mi pare). Per il resto il Cairo è una megalopoli anonima (come molte megalopoli) stasera visiteremo il quartiere arabo e poi penso andremo a dormire…domani ci aspettano le piramidi di Giza.


17/1/2006
vista dall'hotel...

sobborghi del Cairo

Questi ultimi giorni sono un po’ pesanti, il traffico ed il casino del Cairo sono insopportabili, gli egiziani poi sembrano non facciano strada senza macchina, perlomeno pensano questo dei turisti, visto che hanno avuto il coraggio di fare una strada che attraversa le piramidi di Cheope e Chefren per poi arrivare alla Sfinge… un vero scempio, per non parlare delle case a ridosso delle piramidi.. un aspetto veramente avvilente…mi ricorda la Sicilia.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Giza...

dentro Cheope...
Ma a confortarci come sempre c’erano gli -antichi- egizi di 4000 anni fa: le piramidi non sono un semplice ammasso di pietre, bensì una struttura con all’interno complessi corridoi e bocche d’aria per respirare. Il biglietto però è una vera ladrata (100p. per Cheope) almeno per il fatto che è tutto lasciato all’incuria e all’inquinamento. Quando il turismo viene mal interpretato, si fanno delle cose abominevoli. Un vero gioiello è invece la barca solare, la barca più antica del mondo! Veniva utilizzata una sola volta per portare il faraone morto lungo il Nilo, poi veniva trasportata ai piedi della piramide e smontata e seppellita ai suoi piedi… infatti tutti i pezzi erano legati con corde e non fissati con chiodi!
 
 
 
due donne ai piedi della piramide di Cheope..se non sbaglio.
 
 
 
Alle 14 eravamo ben stanchi di Giza e ci siam diretti a Saqquara… pian piano ci siamo allontanati dal casino e ci siamo immersi in un clima più tranquillo, in mezzo ai campi egiziani, fino al deserto e a nord di Saqquara, davanti alla prima piramide della storia, quella del complesso funerario di Zoser e di Unas.

nel deserto, tra piramidi antichissime.

Guardando invece la piramide di Sekhemket (2640 a.C.) penso alla somiglianza incredibile con le piramidi azteche.



le strade del cairo.
Procedendo ed oltrepassando Zoser, siamo arrivati alla mastaba (tomba) di Ti… qui l’entrata era abbastanza claustrofobica, ma gli interni erano splendidi, con geroglifici ancora colorati di rosso… dopo 5000 anni! Ora sono in albergo, immerso nel traffico che si sente prepotente nonostante sia al settimo piano. Questa sera penso andremo a cenare ad Heliopolis, ma non si sa mai…
 
 
Infatti abbiam fatto una cenetta bellissima sull’isola di Gezira, in riva al Nilo… l’unico dubbio su quello che ho mangiato, sono andato a caso scegliendo un piatto di Waithnodles…scoprendo poi che avevano verdure crude.. speriamo bene..



 
18/1/2006



l'immensa piramide...appena visibile a destra il furgoncino.

E eccomi all’ultimo giorno, non sono infelice di lasciare il Cairo, la trovo una città brutta, ma sentirò forse la mancanza delle divinità faraoniche. Comunque bando alle ciance e lasciamo le conclusioni alla fine. Il giorno è cominciato tranquillamente, ma si son presentati un po’ d’imprevisti. La sveglia alle 8.30 è stat seguita da una buona colazione, sempre circondati da coreani e giapponesi, anche la tv era su un canale nipponico (sensazione strana trovandosi in Egitto) è gente diversa da noi, soprattutto dagli egiziano che sono rumorosi e grossolani, loro sono silenziosi ed ordinati.
Alle 9 è arrivato il tassista e siam partiti alla volta di Al-Fayum, a sud di Saqquara, ma ci siam dovuti fermare all’entrata perché i turisti non potevano entrare…unici visitatori: dei giapponesi che avevano chiesto un permesso speciale (cioè elargito denaro) per poter entrare. Stoici ed impassibili siam rimontati in macchina dirigendoci ancora più a sud, alla volta di Dahshur… e questa volta abbiam potuto entrare ed ammirare la famosa Piramide Rossa di Snefru, la prima piramide “classica”, ovviamente siamo anche entrati all’interno, attraverso un lungo corridoio inclinato, di 70 metri. L’aria era sempre più soffocante, infatti non c’erano i condotti di areazione come in Cheope. Ad un paio di chilometri c’era invece la piramide romboidale, precedente a quella rossa, particolare con le sue inclinazioni assunte dalle pareti. Non si poteva entrare e quindi ci abbiam solo girato intorno… si nota come i mammelucchi (in tutti i sensi) abbiano trafugato le pietre lisce alla base, per costruirsi le case… un vero peccato.

Poco più in fondo, tra le dune del deserto, si vedeva la mitica Piramide Nera di Amenemaht III°, ma l’accesso era vietato (almeno così ci han detto). Non abbiam potuto far altro che tornare a piedi alla Piramide Rossa, dove ci aspettava il taxi.

la sofferta piramide di Meidum

Qui cominciano i problemi… vediamo infatti che l’autista svolta a sinistra, mentre la nostra prossima tappa si raggiungeva proseguendo a destra. Abbiamo aspettato per un chilometro per chiedere delucidazioni. Dovevamo infatti andare a Meidum, l’autista insisteva sul fatto che a Meidum ci eravamo appena stati andando a piedi ed era quella romoidale, ma Meidum ci risultava essere a 50 km dalla Pramide Rossa! Ci siam fermati dalla polizia (una macchina che abbiam incrociato lungo la strada, posteggiata sul ponte) ma visto che il poliziotto non capiva ha chiamato il superiore che è arrivato poco dopo in macchina. Sapeva bene l’inglese e ci siam capiti, ha messo in riga il nostro autista –che era stupido o voleva più facilmente fregarci- e siam partiti per Meidum. Ora l’autista non era più felice e allgro come stamattina, che nsava che gli avessimo dato 200p. per un giretto smilzo?! Pensano veramente che i turisti siano degli imbecilli polli da spennare?!
tipico negozio supermercato.
…Alla fine però ce l’abbiamo fatta! Meidum è una piramide particolare, era come quella di Cheope (identica) ma il rivestimento esterno è in gran parte crollato (resta solo la base) e ha lasciato affiorare la struttura del cuore della piramide, a forma di “torre quadrata”…anche qui siamo ovviamente entrati. Ai piedi c’era anche la Mastaba 17, con l’entrata più stretta che avessimo mai fatto. Alla fine del percorso si trovava il sarcofago di pietra rosa con il coperchio sollevato grazie ad un pezzo di legno antico usato dai ladroni per aprire il sarcofago, praticamente il lascito storico del delitto!
Ora sono in albergo, fra un po’ andiam a fare una passeggiata…. E alle 20 ci troviamo con Christian (un ragazzo svizzero con genitori di San Donà di Piave) per cenare… e invece no visto che Christian era andato a fumarsi la “shisa” il narghilè, e non si sapeva a che ora tornava. Così siam andati in cerca del Fishawi’s Coffyhouse dove andava a fumare il premio nobel Naguib Mahfuz. Arrivati al quartiere arabo (un casino di negozi di televisori e cellulari) non siam riusciti a trovarlo, le scritte erano in arabo e la gente non capiva e non sapeva leggere i nostri caratteri. Siamo così tornati con il taxi al ristorante di ieri -Al Casinò- che però stavolta (secondo me) ci ha fregati, 178p. per una cena sono troppi!
Ora ho ben preparato la valigia, domani si riparte per l’Italia.
Un viaggio-record di tombe: 27 tombe in 10 giorni.

1-Tuthmosi IV°

2-Ramses I°

3-Ramses III°

4-non mi ricordo…

5-Ramses IX°

6-Meremptah

7-Tutankhamon

8-Ay

9-TT.320 + altre 3 tombe

10-Titi

11-Amunherkhepshep

12-Khaemwaset

13-Inherka

14-Sennedjem

15-Peshedu

16-Cheope

17-Chefren

18-Zoser

19-Unas

20-Sekhemket

21-Ti

22-Snefru

23-Meidum

24-Mastaba 17


martedì 18 settembre 2012

Spawn


Questo modello, pur piacendomi, lo immaginavo più “cool”. Trovo infatti questo Spawn versione movie, un po’ “fuori forma” poco muscoloso, anche meno di quello “vero” del film. Ma forse è solo una mia impressione. E’ abbastanza facile da intagliare ed assemblare, vista l’uniformità della divisa, è bene incollare tutti i pezzi, la posa è abbastanza statica e solida, quindi possiamo tranquillamente riempirla completamente di gesso, magari lasciando perdere le braccia. L’incollaggio tra il busto e le gambe –sotto la cintura- è stata un po’ difficoltosa, ho ammorbidito scaldando bene con il phon entrambe le parti, ma si sono formate comunque fessure importanti. Ho quindi deciso dopo un primo incollaggio con Attak, di passare del Vinavil, spalmandolo poi con il dito. Una volta asciutto ho ripassato con lo stucco (Mr.Base White 500). Anche l’incollaggio delle braccia non aderisce perfettamente, ma con un po’ di stucco si possono rimarginare le cicatrici. Ho colorato poi con un primer bianco per controllare i difetti da sistemare dopodiché ho spruzzato il primer trasparente per metalli e plastiche.
Guardando il costume del film penso che il colore più adatto sarebbe stato il nero, ma è un colore troppo scuro, così ho optato per un blu scuro, ho così dato prima una spruzzata di intramontabile dark ghost gray (model master) e poi di dark sea blu lasciando le solite parti più in sporgenza leggermente più chiare (facendo intravvedere il dark ghost gray).
Sono poi passato alle parti bianche, colorandole con glossy white e una goccia di silver (vallejo) date a pennello. Ho applicato il colore attorno agli occhi, su petto e schiena, ho anche schiarito gli aculei che poi avrei colorato in silver. Ho ripassato le parti interessate dal solo bianco un altro paio di volte, in modo che fosse un bianco intenso.
Ho quindi colorato tutte le parti in rosso con insigna red (model master) ovvero l’addome e parti dell’armatura, attorno agli aculei. A colore asciutto con lo smalto silver (molak) ho colorato tutti gli aculei, i teschi e la cintura. Ho quindi colorato gli occhi con del giallo e un po di verde chiaro. Ho atteso una notte.
 
Ho ridato una mano di glossy white con tocco di silver (vallejo) sulle parti bianche.
Forse per il caldo, come già capitato, nelle parti a contatto con la pelle il colore (forse per sfregamento) è stato grattato via, ho quindi dovuto ripassare con un pennello, erano tutte parti in dark sea blue sulle gambe, dove tenevo maggiormente in mando il modello per dipingerlo.




Per rendere autentico Spawn, con del mars black (colore ad olio) diluito con liquin, ho ripassato tutti i contorni, gli occhi, le parti in bianco, gli aculei e le parti in rosso del costume. Usando poi Liquin puro, ho dissolto lungo la texture del corpo gli stessi bordi neri di mars black, aggiungendo all’occorrenza altro nero nelle parti più lontane. L’effetto traslucido finale ha dato vita al modello.