martedì 31 luglio 2012

Guyver II Head Japan Replica

 QUESTO LAVORO E' STATO UN FALLIMENTO!!!


Era tutto cominciato nel migliore dei modi, avevo finito i modelli in sospeso ed ero completamente concentrato sulla replica di questa testa del Guyver II scala 1.1… La pinna superiore, con un po’ di fatica e un po’ di stucco si è innestata perfettamente, ci vuole un po’ di tempo perché la superfice deve essere perfettamente liscia… Poi ho riempito di gesso la testa (questo è stato un bell’errore) mi sarei accorto solo in seguito che la testa avrebbe così raggiunto un peso capace di condizionare un buon lavoro…abbiam raggiunto almeno una quindicina di chili. Prima che il gesso si asciugasse, ho immerso una bomboletta spray della tamiya finita. Una volta asciutto il gesso, l’ho ricoperto con dei filamenti fatti col Dash per ricreare il tessuto del Guyver. Ho poi spalmato del Vinavil per compattare e fissare bene il tutto. Una volta asciutto ho estratto la bomboletta Spray della Tamiya, lasciando dentro il tappo, che ormai era inglobato nel gesso e faceva da innesto per la bomboletta che andava fissata sul piedistallo.
Ho preparato il piedistallo con una base di plexiglass bianco, con un foglio di gomma nero lucido ho creato una serie di raggi che convergevano alla base del collo, fatta con Dash attorcigliato attorno ad una bomboletta sray vuota della Tamya, ancorata alla base di plexyglass con una speciale gomma/sigillante per barche (vere) potentissima (la Superfiss della ditta prochimica…9 euro di tubetto). Ho dipinto i filamenti fatti col dash di blu profondo, in modo da richiamare quelli della testa. Fin qui tutto abbastanza bene (anche se non ero proprio soddisfatto al cento per cento) ma poi son cominciati i problemi.





La testa si infilava perfettamente sul piedistallo, ma era difficile da colorare, intanto era sferica e l’appendice della pinna (fragile perché incollata e stuccata) rischiava di rompersi con 15 chili che si dondolavano sul tavolo, se però coloravo con la testa sul piedistallo era difficoltoso colorare sotto. Comunque tutti ostacoli che si potevano superare, sulla mia tabella di marcia dovevo agire in quest’ordine:

1-Coloro la base della testa e il collo di Viola/Blu profondo, faccio delle sfumature più chiare con il Dark Ghost Gray. Evidenzio le fessure con il nero (probabilmente ad olio con il Liquin). Inserisco la testa nel piedistallo e lo Maschero.

2-Coloro i diademi (Nero lucido e poi Argento specchiato). Una volta sciutto il colore li maschero con carta, Scotch  di carta e maskol.






3-Coloro la pelle della testa con Viola/Blu profondo, facendo colpi più chiari con il D.Ghost Gray.

4-Coloro gli occhi con Rosso Giallo.

5-Maschero la pelle con Maskol.



6-Passo sull’armatura una base di Skin Tone base , passo  Raf Middlestone lasciando intravvedere Skin Tone sulle parti più esposte, infine sulle fessure e sui contorni uso il Burnt Sienna e uniformo tutto con una velatura di Middlestone Raf, le luci le faccio con un po’ di Gelb o Bianco.

7-Prendo il Viola olio e con il Liquin lo diluisco per fare le venature dell’armatura con il pennello a ventaglio (qui sorge il primo problema lampante, il pennello aveva le setole presumo troppo consumate e sfumava malamente il colore) il risultato non era esaltante ma poteva andare.

A questo punto si è presentato un problema determinante: le sfumature, vista la superficie ampia dell’armatura, non erano uniformi e non avevano un bell’aspetto, inoltre il colore non era ancorato bene al vinile e in alcuni punti era grattato via. Avrei dovuto rifare tutto, invece ho lasciato il colore della pelle e dei diademi mascherato, ho spruzzato del primer trasparente per metalli ed ho poi passato una mano di bronzo chiaro e bronzo antico. Ora l’effetto era molto buono, ho sfumato i contorni con del Burnt Sienna.











Sembrava tutto ok…ma togliendo lo scotch dai diademi (non so perché) in alcune parti l’adesivo si era aggrappato all’argento, creando delle increspature appiccicose. Passando alla pelle, con mio grande sgomento, il Maskol si era cristallizzato (per colpa del primer per metalli e degli spray bronzo) e toglierlo si è rivelato quasi impossibile e comunque controproducente (si staccavano pezzetti piccoli portandosi a volte dietro anche il colore Viola/Blu della pelle).

Ho dovuto quindi mascherare l’armatura e ridipingere la pelle…ero un po’ scazzato, non stava andando come doveva andare, il Maskol ancorato aveva “sbiadito” i particolari della pelle e la pittura vista la pesantezza della testa era difficoltosa. Siccome la mascheratura dell’armatura non poteva essere perfetta (il maskol non è preciso) ho contronato le zone di confine tra pelle e armatura con nero diluito con Liquin, con il pennello a ventaglio ho sfumato il nero, ma visto la setola “slabbrata” non ha dato l’effetto uniforme.











In conclusione, sebbene da distante faccia un certo effetto, da vicino si notando tutti i difetti, più avanti mi procurerò un’altra Guyver II Japan Replica e farò un secondo round, ki verra sicuramente bene!

Alla prossima.


lunedì 30 luglio 2012

Operculum tav.5

oggi è una giornata fantastica! Sole e vento!

la tavola di steve con i suoi amati collage spaziali...
non so se è contento, ma gli ho aggiunto la nebbiolina...
alla prossima!

domenica 29 luglio 2012

Operculum

In fretta e furia, nuova tavola...
la tavola base a matita di steve...
quella definitiva con china e retini

giovedì 26 luglio 2012

L'incontro con Xu Lei


So che è un argomento che non interessa i maschietti, ma voglio aprire questo nuovo argomento con le poesie che ho scritto per la mia compagna in tempi non sospetti, visto che si distaccano molto dai temi di questo blog e dalle poesie e filastrocche che scrivo; è giusto metterle per prime, in modo da riprendere poi senza divagazioni il materiale che ho. Inoltre l'incontro tra me e Xu Lei (la mia fidanzata) è stato davvero particolare.
Lei infatti è una ragazza cinese ed è arrivata qui in Italia dieci anni fa...dopo un paio di traslochi, con la famiglia ha comprato una casetta indipendente a 300 metri da casa mia.
Durante i miei studi (eravamo tra il 2003 e il 2005) passavo la maggior parte del tempo a casa a disegnare, avevo il tavolo da disegno (un parallellografo regalato da mio zio che uso ancora, indispensabile, al quale tengo moltissimo) sotto la finestra, abitavo al primo piano, ed oltre al tetto del signor Piero di fronte a casa -che è stato fondamentale per imparare a disegnare i coppi- vedevo le persone che passavano sulla stradina del mio condominio.
Vedevo ogni tanto passare una ragazza cinese che mi piaceva moltissimo, veniva a piedi quindi presumevo abitasse vicino.
Io odio la macchina ed uso esclusivamente i piedi, la bicicletta e per lunghe distanze (diciamo sopra i 5 km) la moto.
Di solito andavo in città in bici, ma ho cominciato ad andarci solo a piedi, ho scoperto quindi che questa famigerata ragazza abitava proprio alla fine della stradina che passava per casa mia. A questo punto, ogni sabato e ogni volta che ne avevo la possibilità (penso 3-4 volte la settimana) passavo di li a piedi, di solito per andare in edicola, il sabato per andare in città ho camminato moltissimo in quegli anni...
Non erano molte le occasioni di vedere questa ragazza, ma quando mi capitava la osservavo il più possibile, andando a piedi, per quei 15-20 metri di recinto del suo giardino, potevo osservarla -disinvoltamente- bene.
Passavano i mesi, non avevo idea di quanti anni avesse.. poi ho visto che guidava la macchina con la "P" sul lunotto, così ho presunto avesse come minimo 18 anni, quindi almeno era quasi una mia coetanea (io ne avevo 22).
Passavano i mesi e mi venne un'idea che solo a me e qualche altro stordito potrebbe partorire: portare in piena notte una rosa e legarla al cancello, in modo che la mattina, svegliandosi, l'avrebbe trovata sul cancello di casa.
Ovviamente non bastava, ho cominciato a scrivere una poesia, ma non amo le cose troppo mielose, alla fine feci una sorta di presentazione in rima, arricchita con disegni e ripiegata come una lettera di auguri.
Fatta la cartolina, mancava la rosa, non volevo farmi vedere da mia madre ed il giorno stesso della missione, la comprai (rosa) e la nascosi in garage, presi la lettera e la legai con un nastro. Anche la rosa fu legata con dello spago in modo da potersi appendere sul cancello.
Aspettai le 3-4 di notte, mi misi una maglia nera a maniche lunghe, delle pantacalze nere, delle scarpe nere da mare e per finire il sotto casco nero...insomma una sorta di ninja dei miei stivali... presi la rosa con la lettera e mi incamminai in quei 300 metri che non finivano più, se passava una macchina non so cosa avrebbe fatto vedendo uno tutto nero, era logico prendermi per un ladro, era fuorviante che avessi in mano una lunga rosa. Fortunatamente non trovai nessuno a parte le anatre, mi accostai guardingo sul cancello e appesi la rosa (avevo preparato la corda in modo da appendere subito il mio dono). Fieramente me ne tornai a casa.
 Prima lettera, 21/06/2005
A volte ti incontro
lungo il mio cammino...
Ma non ti conosco...
Non so quale sia il tuo nome...
Non so quanti anni hai...
Non so se hai il ragazzo...
Ma so che hai un volto dolce e delicato.
Quindi senza voler recar torto,
in pieno silenzio
mi presento con questa rosa.
Perdonami quindi
se ho privato un fiore della sua vita
per omaggiare il dolce sguardo
che tu hai offerto alla mia vita.
 
In questo modo
ti presento il mio dono.
Nonostante tu non sappia chi sono
spero che il mio pensiero
renda il tuo volto sereno.
Per il momento:
in silenzio
in discrezione
in anonimato
mi sono presentato.

Fino al giorno in cui,
tolto la maschera
il mio volto ti avrò svelato.
il lato esterno della cartolina (scala 1/1)
lato interno della cartolina (scala 1/1)

Dopo diversi mesi però non era cambiato nulla, se non che incontrai più spesso la mia musa.
Ormai giunti a Natale, pensai bene di ripetere l'evento, rifeci tale e quale la missione, con una nuova poesia, una rosa bianca, un peluche portachiavi e dei baci perugina (quelli sul tubo blu). La notte di natale quindi appesi il mio nuovo dono...
Seconda poesia scritta e consegnata nella notte del 24/12/2005
Ancora stento a credere di non esserci riuscito...
E'arrivato il Natale, e non mi sono ancora presentato!
Ma la figura dell'incapace
non la voglio proprio fare.
Intanto un'altra rosa ti voglio regalare,
per rinnovare la dolcezza del tuo viso
che non mi stancherò mai di celebrare.
Altro non posso fare
che augurarti buon Natale!
D’altronde poche volte ho avuto l'occasione d'incontrarti...
per timidezza o per fretta mia,
in quei rari attimi non mi sono presentato.
Come la sera di Halloween in viale Monte Grappa,
insieme a quei bambini camminavi
e io di corsa in bicicletta,
ero in ritardo per il concerto,
ho pensato pure di lasciar perdere il mio impegno,
per presentarmi a te una volta per tutte...
Ma poi chissà, era la sera di Halloween,
avresti pensato ad un dolcetto scherzetto.
Poi ricordo quella volta che lavavi i panni
al freddo fuori nel giardino, io son passato,
e come uno stupido non mi sono presentato.

In casa tua non posso suonar il campanello,
avrei paura di trovar tuo padre con un bastone,
così passo dal tetto come vuole la tradizione
e lascio il mio regalo sul cancello.
Un intero sacco di rose ti vorrei regalar,
ma ahimè! Son poverello,
di una rosa mi devo accontentar.

I regali non sono proprio il mio forte...
per non parlare di come li impacchetto:
così male da farli sembrare un dispetto!
Ho provato ad essere originale,
ma poi una rosa e un peluche...
alla fine son caduto nel banale!..

Come sempre in piena notte sono arrivato
solo la luna ha visto cosa ti ho portato.
questa volta a colori, fronte esterno con due pieghe (in scala ridotta)

fronte interno della cartolina...
Conclusa anche questa missione, mi fidanzai con una ragazza molto bella e che sembrava mi volesse molto bene, anche a me piaceva, ma ero innamorato di questa fantomatica ragazza cinese, alla fine, andando in città a piedi la vidi mentre lavava la macchina, era 200 metri avanti a me, era sola. Quando ancora ero distante vidi avvicinarsi Armando (il matto del quartiere) si scambiarono due parole e Armando se ne andò, ormai ero vicino, era il mio turno (il secondo matto) mi presentai nel migliore dei modi:
Ciao, sai chi sono io?
e lei: -“Mhhh no. Non ti conosco.”
e io: -“Sono la Meraviglia Mascherata.”
...lei rimase impassibile e rispose: -“ahh, abiti in via nazionale?”
Io a quel punto capii che non capiva un tubo o quasi di italiano e che non ci capivamo, inoltre non mi sembrava proprio la stessa persona che vedevo di solito, era lei, ma sembrava più grossa e con qualcosa di diverso, ma doveva essere perchè le ero a un metro di distanza, mentre prima la vedevo da almeno 8-10 metri...
Vista come stava andando mi congedai...ero comunque contento, ero riuscito a parlarle! Ormai ero deciso a rifarmi vivo il prima possibile, in modo più serio, non come Meraviglia Mascherata. Trovai presto l'occasione, la vidi che rovesciava l'acqua sul tombino nel retro della casa, mi avvicinai e mi presentai:
-“Ciao, l'altra volta sono stato un po' maleducato e non mi sono presentato bene.”
Lei a quel punto mi disse: -“forse vuoi parlare con mia sorella..”, la chiama e dalla finestra alle mie spalle si affaccia una ragazza uguale a quella con cui stavo parlando, ho avuto un attimo di spaesamento, dopo anni a pensare fosse una soltanto, decisomi a farmi vivo; scopro che sono due!
Risposi: -“No voglio parlare proprio con te...”
...e poi le cose son andate a vanti, lasciai subito la ragazza con cui stavo (non riuscivo a stare con lei quando pensavo sempre a Lei) anche se è stato difficile e doloroso… Pian piano mi sono visto con Lei...
Poco dopo il fidanzamento (siccome amo giocare con i numeri) non potevo non portare una terza lettera (il 3 è un bel numero, il 2 non mi piace) così, la notte prima di partire per un viaggio in Yemen e Socotra, portai la terza lettera, con un nuovo peluche portachiavi (il primo lo usava la sorella per le chiavi della macchina) ed una rosa rossa.
Terza poesia 20-11-2006 (la notte prima di partire per Socotra)
Una terza rosa da sola si è posata fin qui,
al tuo cancello è volata,
seguendo il profumo del tuo respiro..
perchè io lo so: XU LEI
è sbocciata come un bel fiore,
ed io prima di partire,
non posso che scriverle il mio amore,
perciò non stupirti di sentirti dire...
(all'interno della cartolina)
TI AMO (in ideogrammi cinesi)
di questa mi è rimasta solo una copia in b/n...

Questo è tutto, so che centra poco o nulla con questo blog, però lo trovo divertente, direi che ora di quel romanticismo mi è rimasto poco o nulla, comunque al prossimo post si ritorna alla normalità!
Non so voi, ma nonostante lo sforzo di disegnare cose piacevoli, le cose che faccio hanno sempre qualcosa di sinistro...

mercoledì 25 luglio 2012

Operculum

Altra tavola...sempre più retini! Comincia l'invasione aliena!
le matite di Steve son sempre una meraviglia!
ma a chinarle e retinarle ci si incasina sempre!
buona giornata a tutti!

lunedì 23 luglio 2012

Il Mago

Oggi pubblico un'altra illustrazione per una carta dei tarocchi: "Il Mago"...

prima la china
poi una prima base di colori...
poi aggiungo textures e filtri..


...e concludo con cornice e particolari.


alla prossima!

sabato 21 luglio 2012

Operculum

Ecco una nuova tavola di Operculum, matite Steve, chine BlackinminD...
matite...

chine...

giovedì 19 luglio 2012

Aptom III

Aptom e le sue metamorfosi sono un bell’esempio della fantasia di Takaya Yoshiki quando si tratta di creare creature possenti e spaventose…

Questo modello ha la parte interna della membrana superiore dei due megasmasher grezza, non mi piaceva, così ho preso il Dash e l’ho inserito all’interno della mambrana, ho poi premuto con un utensile a taglio (tipo cacciavite) sul Dash in modo da creare dei “filamenti” simili alla pelle dei Guyver.

Cominciamo dando una spruzzata di bianco (model master) con sfumature grigie per il pelo (dark ghost gray). Lasciamo passare una notte e poi mascheriamo tutte le zone bianco-grigie del pelo con la pasta coprente (Humbrol Maskol).


Coloro la carne (gambe, avambracci e testa) con un marrone chiaro e poi ripasso nelle fessure e attorno ai bordi con un marrone scuro(model master Burnt Sienna).

Una volta asciugato il tutto, metto altra pasta coprente (Humbrol Maskol) sulle parti sensibili che rischio di andare a colorare con l’aerografo.

Coloro la corazza con blu profondo (model master Flat Sea Blue) scurendo i bordi e le fessure con nero (model master Black). Quando i colori sono asciutti, mescolo bianco olio (Maimeri) con un pizzico di violetto permanente rossastro olio (Maimeri) diluendoli con il Liquin, nel torace faccio venature circolari, mentre nelle spalle e nella schiena faccio semplici venature ramificate, prima che si asciughino le sfumo con un pennello a Ventaglio.

Faccio passare una notte, dopodichè mi armo di pazienza e tolgo tutta la pasta (Maskol) è un’operazione lunga, devo togliere tutti i ricciolini di pasta che si formano togliendola dal vinile. Il risultato così com’è non è soddisfacente, quindi dopo aver ripassato la pelle con nero e liquin (come vi spiegherò più avanti) dovrete passare il bianco (Vallejo) attorno ai bordi del pelo, magari mettendo del grigio di tanto in tanto.

Coloro la pelle intorno al megasmasher con Flat Tone (model master) e prima che si asciughi passo Insigna Red (model master) in modo da creare delle sfumature qua e la (ma per la maggior parte della superfice deve diventare rosso.
Passo su tutta la pelle del modello del Mars Black olio (maimeri), diluendolo spalmandolo e allungandolo con il Liquin, dando un effetto traslucido su tutta la pelle.

Attendo una notte per l’asciugatura.

Metto molto Liquin puro sul megasmasher, in modo da farlo sembrare viscido.

Concludo con i particolari: mescolo bianco, argento e un pizzico di viola in acrilico (vallejo) e passo una linea finissima su tutti i bordi della corazza (mani comprese). Coloro di dark ghost gray la placca ossea e ripasso i contorni con bianco. Infine coloro gli occhi di Oro e li contorno con Smoke (vallejo).

Prendo una base di plexiglass bianco, incido la scritta “Aptom 3” e riempio l’incisione con china nera attraverso un pennino.


Forse questa volta non sono stato molto chiaro, dovrei scrivere passo dopo passo quello che faccio, ma nel bel mezzo del lavoro è l’ultima cosa che ti viene in mente. Sorry

Alla prossima!

lunedì 16 luglio 2012

Operculum

Questa volta torniamo sui fumetti, ho un mucchio di modelli in vinile da postare, ma meglio variare, questa storia è composta da 16 tavole, è molto bella perchè è stata ideata e disegnata dall'italiano più kirbyano di tutti: Stefano Pavan. Questo signore è secondo me un verò disegnatore come ce ne sono pochi in giro, ha sfornato migliaia di tavole ed ha una fervente fantasia inesauribile. Io in questo caso gli ho solo chinato le tavole e aggiunto un testo, ora vi mostro solo la tavola originale e quella chinata (senza testo).
un saluto.
questa è la tavola a matita del grande steve...

questa è la mia versione chinata e retinata e titolata...

venerdì 13 luglio 2012

Guyver Zoanoid


Questo è il mio primo blog, non vorrei fosse solo una finestra su quello che combino, cercherò quindi di renderlo utile. Comincio quindi con una delle mie ultime realizzazioni in campo modellistico, il Guyver Zoanoid, tratto dal film “Guyver the Dark Hero”, un ottimo b-movie tratto dal manga di Guyver, vi consiglio di vederlo perché la coreografia del combattimento finale è davvero eccitante. Questo modello in vinile è in scala 1/6, il modellista che lo ha realizzato è il grande Steve Wang.  




Ricordo che il modellismo richiede molta pazienza.



Montaggio: non c’è molto da dire, con il vinile bisogna stare molto attenti, le varie parti del modello vanno lavorate asportando il vinile in eccesso con il bisturi, se fate fatica usate un phon per capelli, con il caldo il vinile si ammorbidisce e si taglia più facilmente, inoltre se ci sono parti “deformate” sempre ammorbidendolo le potete “raddrizzare”(decisa la forma giusta, vi consiglio di mettere il pezzo sotto l’acqua fredda, in modo da irrigidirlo subito). Ho incollato tutte le parti con l’attak, se ci sono “cicatrici” e fessure varie, vi consiglio di stuccarle con il “Mr.Base White 1000” o “500”, uno stucco liquidissimo, oppure, per le fessure gravi, un semplice stucco da muro. Volendo, per facilitare la colorazione, non è necessario attaccare sempre tutti i pezzi, ma in questo caso non si poteva fare altrimenti, le uniche due parti che non ho incollato sono le due “cannette” che dal collo passano allo sterno…diventava altrimenti difficoltoso colorare le fasce muscolari del collo.


Colorazione: nel film non sono ben chiari i colori, più che altro sembra tutto nero e viola, ,mi sono ispirato al modo di colorare dello stesso Wang, utilizzando colori acrilici e colori ad olio.
Ho dato una spruzzata (in bomboletta) di primer bianco e l’ho fatto asciugare la notte, copro il modello con una scatola, in modo che la polvere non si incolli alla vernice ancora fresca.
Con l’aerografo ho dato una verniciata con Dark Sea Blu (1717E della Model Master) mescolato con un po’ di Black (2040 Model Master)non importa che sia lucido o opaco…comunque sempre meglio opaco per i miei gusti. Ho aspettato una notte per l’asciugatura sotto la scatola e ho ripetuto la verniciatura una seconda volta, meglio ancora se ripetete una terza volta, utilizzando poi i colori ad olio meglio avere un fondo resistente.



Ho preso poi come “tavolozza” una spatola (quella per stuccare muri…) e ho mescolato due colori ad olio, il “Violetto permanente rossastro” con un pizzico di “Nero di Marte” (della Maimeri) per diluirli ho utilizzato il “Liquin” della (Winsor & Newton) un gel fantastico che serve per miscelare e far essiccare più velocemente i colori ad olio, (da un effetto traslucido più o meno evidente a seconda di quanto ne usate). Potete usare ogni tanto al posto del violetto la “Terra d’ombra naturale”. Una volta diluiti ho applicato il colore in piccole parti con un pennello medio (da vinci 0) e una per volta ci ho passato sopra una spugna d’artista (serve piccola, quindi se come me ne trovate di grandi non vi resta che tagliarla) e create una texture in tutta l’armatura (se andate sopra i tendini non importa). Ho lasciato che il modello asciugasse durante la notte (sempre sotto scatola).



Questa per me è la fase più divertente: sempre usando colori ad olio, riprendete il violetto schiarito con “Bianco titanio” e diluito con Liquin, lavorando sempre per piccole aree alla volta, create delle venature seguendo se possibile la traccia della spugna e poi le sfumate passandoci delicatamente un pennello a ventaglio (Borciani Sintetico 0), ho lasciato essiccare nella notte.
Mi sono assicurato che la superfice fosse ben asciutta, ho ripreso il violetto e il bianco intinti con molto Liquin, ho accentuato alcune venature e con un pennello piatto (Toray) con Liquin sporcato di Violetto/Bianco ho passato l’armatura per dargli un effetto traslucido. Ho atteso che si essiccasse tutto nella notte.
Ho preso il “Nero di Marte” (sto sempre lavorando con olio) e ho ripassato tutte le crepe e le aree danneggiate dell’armatura, ce ne sono molte, nelle parti gravemente danneggiate, potete usare un rosso porpora per dare l’effetto di perdita di sostanza biologica. Ho lasciato asciugare una notte.
Per dipingere i tendini ho usato colori acrilici: ho dato una base chiara con “Flat Tan” (1567E Model Master) e una volta asciugato ho passato un “Insignia red” (1705E Model Master). Ho preso poi il pennello fino (da vinci 0/5) e con il “Nero di Marte” olio, diluito con un po’ di Liquin ho seguito le fasce più significative di tendini e i bordi attorno all’armatura, con lo stesso pennello pulito o con uno un po’ più grande (da vinci 0) diluito solo nel Liquin, ho sfumato le tracce di nero, dando inoltre l’effetto traslucido e profondità dei tessuti, oltre alla divisione tra tendini ed armatura.
Tornando all’armatura, mescolando “Bianco brillante”, un tocco di “Purpura real” un pizzico di “Silver” (tutti Model Color della Vallejo che si diluiscono con acqua) sono passato con il pennello fino (0/5) creando una linea di taglio sui bordi dell’armatura, questa operazione è molto lunga, delicata e divertente. Attendo l’essicazione..

Prima di concludere sui particolari, ho tamponato piccoli errori con l’olio “Violetto” e “Nero di Marte”. Lascio asciugare durante la notte.
Tutti i diademi di controllo li ho colorati in “Argento satinato” (11 Humbrol Super Enamel o  Molak) per gli occhi ho usato un “Oro satinato” (MET16 sempre della Humbrol). Per finire ho cerchiato con il pennello fine e olio “Nero di Marte” occhi e sfere metalliche, dissolvendo con Liquin.
Per concludere ho preso una base di plexiglass trasparente e attaccato una grafica stampata su foglio adesivo trasparente (stampata specularmente perché il foglio va applicato sulla parte inferiore della pedana e non su quella dove va incollato il Guyver Zoanoid).
Fine, Guyver Z. è un modello veramente cool! Grande Steve Wang!
Vendo questo modello a 110 euro, spese di spedizione comprese.

Fine anche del primo post, spero possa essere utile.




Gli amanti

Ecco un illustrazione fatta per una prova riguardo un progetto di un editore di carte da gioco... momentaneamente sfumata...
Per rendere la cosa più interessante vi mostro qualche passaggio:

prima la tavola a china in bianco e nero...

poi metto dei colori di base...
finalizzo con particolari e textures...

finalizzo con la cornice (è una carta dei tarocchi...)

Non sono molto bravo a colorare, sono daltonico e ho sempre lavorato in bianco e nero..forse si vede...
ciao a tutti!