venerdì 29 giugno 2012

The picture in the House

…è tornato un caldo annichilente, non so voi ma io non sopporto le alte temperature, preferisco il freddo e il calore di un camino. Oggi pubblico la prima tavola di una breve storia basata sul racconto di Lovecraft “The picture in the House”, un racconto giovanile molto crudo che mi piace moltissimo, si trova sul primo volume (1897-1922) della raccolta di Lovecraft edita dalla Mondadori.

giovedì 28 giugno 2012

Sad Wings of Destiny

Rieccomi qui!..C'è qualcuno? Oggi pubblico la mia prima pittura su tela.
Si tratta di una mia vecchia tavola a china del 2003 che riprende l'illustrazione della copertina di un'album dei Judas Priest "Sad wings of Destiny" del 1976..vi consiglio di ascoltarlo.
Questa è una delle mie prime tavole a china fatta con un certo criterio, devo averci messo almeno una decina di ore per completarla ed è così piena di tratteggi da infarto oculare che non so se ora avrei la pazienza di rifarne una di simile...  Non si trattava di una semplice illustrazione, fa parte invece del mio primo progetto compiuto chiamato: "L'ImperfettO", una sorta di poemetto accompagnato da illustrazioni tratto in parte dal Book I° del "Paradiso Perdito" di Milton...che consiglio di leggere a chi è amante dei classici..era anche il libro preferito di Darwin...
Comunque anche per la tela qui sotto c'ho messo un bel po' di pazienza, di fatto l'ho ricopiata tale e quale, solo in formato extra large su tela e con i colori...

...non rende molto sullo schermo del computer...ma la posto lo stesso...
ciao a tutti!

lunedì 25 giugno 2012

Viaggio in Equador


Prima di tutto devo ringraziare mio padre, dal 1991, ogni anno, per quasi un mese durante le vacanze scolastiche, mi ha portato in luoghi unici al mondo, tesori impagabili che ora (come le Galapagos o l'India nel '94) non sono più visitabili -da gente comune- o sono profondamente cambiati. Per 15 anni abbiam viaggiato per conto nostro, senza inconsistenti viaggi organizzati che del paese che visiti ti fan vedere poco o nulla e non possono offrirti quelle avventure/disavventure che vivi andando da solo.
La descrizione di questo viaggio si basa sul diario che scrivevo durante la mia avventura in terra straniera, risale al 2003, non è molto precisa e un po' sparuta, ma penso possa servire da traccia per chi volesse intraprendere un viaggio in Equador....
Molti nomi saranno scritti nel modo sbagliato...ma non chiedetemi di andare a correggerli...

Galapagos & Equador

cucciolo di otaria..

6-8-2003
Il primo giorno è sempre il più pesante, sono in aereo, è l'una di notte e come sempre non riesco a dormire, faccio fatica a sopportare i carrelli odoranti di cibo che passano continuamente lungo il corridoio, ad allietarmi l'attesa è il pensiero dei posti che sto per visitare.
Operai nella baia di Guayankil
7-8-2003
Guayankil è una città orribile, ma è una tappa obbligata di passaggio perchè da qui si prende l'aereo per raggiungere le Galapagos. Dopo aver prenotato il tour per le Galapagos presso un'agenzia (è obbligatorio se non sei un miliardario con il suo permesso e veliero personale) ci siamo diretti a Quenca
.





Negozi a Quenka
8-8-2003
Quenca: dopo una dormita rigenerante ed una colazione sostanziosa, comincia la perlustrazione della città questa ricorda le stupende vie di Cuzco, in effetti nel 1470 la città inca era nata sotto la supervisione di Atavalpa, come grande centro al pari di Cuzco. E' incredibile come il sole riesca a colorare questi paesaggi, affascinanti e simile a quelli peruviani (in fondo siam vicini); la gente è cordiale, i prezzi delle merci sono lievitati, si pagano 2€ un pacco di biscotti, quando un reddito medio è di un dollaro e mezzo. La gente è in forti difficoltà (comunque libri, dolci, biscotti e cioccolatini sono tra la merce più costosa).


Donne lavano i panni lungo il Coliseo
Mangiucchiando qualche biscotto come pasto, ho assaporo la brezza sudamericana in riva al Coliseo, un modesto corso d'acqua che passa lungo la città dove le donne lavano i vestiti ed i bambini giocano.
"Papa con Quero" non ricordo con cosa sia fatto, ma è un tipico piatto di Quenca.








Montagne che sovrastano le nuvole...
Ci siamo diretti nel parco naturale del Cajas.
Cajas: nel parco mi sono annotato questo;
i Chinua sono dei folti ciuffi di erba che sembra paglia secca.
Il Polilepis, detta pianta della carta perchè si sfoglia come quest'ultima.
Chuchirava; pianta per il mal di montagna, è molto profumata.
Canelasso: diffuso liquore dolce equadoregno..buono!



Immortalato sul Cajas
9-8-2003
Le giornate sono divertenti, Quenca è una città molto bella, ci sono numerose chiese, qui gli ordini ecclesiastici portano cultura, potere ed assoggettamento. Ora sono ad Alausy; domattina partiamo con il Ferrocaril (treno) alla volta della "Salida del Diablo".
"Mano del mortero" (Inca 1450-1532) è una forma ovoidale in pietra che mi ricorda il Beljeit di Berserk...






Un abitante nell'altopiano del Cajas...
La spettrale e romantica Alausy
10-8-2003
Oggi ho percorso il più bel tragitto su rotaia che abbia mai conosciuto, alle 9:30 infatti è arrivato nella stazione il "ferrocaril", una sorta di corriera su binari, siamo scesi per il "passo del diablo" una sorta di montagne russe, un susseguirsi di sali e scendi lungo i tornanti di montagna, sfidando la sorte e sfiorando pareti di roccia e strapiombi. Inoltre eravamo seduti sul tetto del treno, ovviamente senza sistemi di sicurezza come cinture ecc..emozioni forti!


Un tipico abitante del posto...
Finita la "ruta del diablo" che si è rivelata essere una sorta di giostra anche per gli abitanti del luogo, abbiam proseguito per Ryobamba, ed è qui che ho spalancato gli occhidi fronte a paesaggi splendidi, che tanto ricordano le montagne e le campagne bucoliche di Miyazaki. I contadini ci salutavano e sorridevano trasmettendoci una forte dignità. Il ritorno a Guyankil è stato una mazzata...ma domani ci aspettano le Galapagos... intanto viva la doccia!
Significati in spagnolo:
Sin = senza, Igleia = chiesa, Usted = esso


tramonto sopra le nuvole...
10-8-2003
Sono seduto sull'aereo in partenza per le Galapagos; visto che atterreremo sull'isola di Batra suppongo che sul'sola stessa ci sia un areoporto, a preoccuparmi ulteriormente è il fatto che viaggeremo su una nave da crociera per 352 persone!..questo mi fa supporre -ma spero di sbagliarmi-che le Galapagos siano un enorme apparato turistico finalizzato come zoo...
Eccezionale!!! Le Galapagos non meritano altro appellativo, per quanto l'idea di farmi una crociera non mi entusiasmasse, mi ero comunque messo il cuore in pace, sta di fatto che l' Embasator (il nome della nave) è qualcosa di lussuoso -secondo me- con pranzi e cene programmate che faccio fatica a "digerire"...ero ancora più preoccupato perchè informatomi dalla guida, ho saputo che le visite alle isole sono di 5-6 ore totali..troppo poche!
Tutte preoccupazioni inutili, la nave resta confortevole, e le isole uniche!
Spiaggia tipica delle Galapagos.
Eccezionali!!! Qui l'uomo è sottomesso dagli abitanti delle isole, gli animali!
Oggi abbiam visitato una sola isola, arrivati dall'areoporto e giunti nel porto dll'isola di Batra, siam poi partiti alla volta dell'isola Seymour Northe, caratteristica per le Sule (Pata Azules) i Leoni marini, i Granchi rossi, le Iguane nere e le Fregate (uccelli con delle sacche rosse sotto il becco, capaci di gonfiarsi all'inverosimile). A Darwin deve essere venuto un brivido blu quando è sbarcato qui.


Un leone marino prende il sole
11-8-2003
Ore 6:30, sveglia e dopo colazione siam montati in motoscafo per l'isola si S. Cristopher, una spiaggia di sabbia e lava vulcanica rimasta involuta nel tempo; di animali ce ne sono tanti, i primi a farsi vedere sono i titubanti fenicotteri, ma poi si nota subito che a seguire lo scafo come per gioco, ci sono anche i leoni marini (che scoprimmo in seguito sulla spiaggia essere numerosissimi). Al di la della spiaggia ci sono le uova di tartaruga, ma visto che è zona vietata, mi accontento benissimo delle iguane marine che salgono a prendere il sole insieme ai granchi (grossi e neri) che gironzolano tra le nere rocce vulcaniche.
Facendo snorkling si possono notare simpatici pesci neri e gialli, oltre ai leoni marini che ti sfiorano!
Unico! Ripeto che questo è l'unico luogo sulla Terra in cui chiunque si sente ospite dei padroni di casa: gli animali...
Non me lo dimenticherò mai!

Un cucciolo di Sula


...Non me lo dimenticherò mai anche perchè nel pomeriggio, salpati all'isola Espanola, dopo aver visto un leone marino capo branco imbizzarrito correre verso di noi e aver camminato tra iguane marine rischiando di calpestarle, ho scoperto un paesaggio fuori dal tempo con colonie sterminate di albatros, iguane, uccelli tropicali, leoni marini e sule..





Cuccioli di pellicano sul proprio nido
una spiaggia poco frequentata








i tipici alberi di cactus

un catino vulcanico a fungere da lago

l'Ambasator ci attende lontano

l'isola del leone dormiente (penso rappresentata anche ne "i pirati dei caraibi")


i coniugi brambilla...

le otarie si mimetizzano nella spiaggia

anche le iguane riescono a mimetizzarsi...

le formidabili sule che come frecce si scagliano sullo specchio marino

un gaiser?...in fondo si tratta di isole vulcaniche..e attive

12-8-2003
Che George fosse l'unico esemplare di una specie estinta, già lo sapevo...ma che avesse solo 90 anni mi ha sorpreso; io credevo fosse sopravvissuto ai banchetti culinari nelle navi spagnole e dei pirati, invece lo vedo li, grosso ed addormentato, nello "zoo ricerca" dell'isola di Santa Cruz.
tartarughe giganti...non sono io ad essere piccolo...
Unica sorpresa piacevole una grotta formatasi con i fiumi sotterranei di colata lavica, in parte crollata, non c'era il tempo per percorrerla tutta, si doveva tornare allo scafo. Per il resto il paese nella costa (unica colonia umana delle isole) è una strada di bancarelle con oggetti pacchiani per turisti.
la galleria interminabile di roccia calcarea
..Il cielo è grigio e non da segni di cambiamento...
L'isola di Santa Cruz è molto grande, per questo ha diverse località importanti, una di queste è "Serro Dragun" (monte del drago) una località a nord-ovest dell'isola, dove si possono ammirare fenicotteri (elegantissimi) iguane terrestri (senza tempo) nonchè asini e cavalli selvatici (impossibili da vedere), compagni dei finicotteri anche i cavalieri d'Italia. Tutto è stato divino come sempre. Molti han fatto il bagno... inconsapevoli che a qualche centinaio di metri vi erano squali martello, leoni marini e tartarughe marine.
una coppia di fenicotteri..


spiaggia vulcanica...e vulcano all'orizzonte.


13-8-2003
Come c'era da aspettarsi, questa mattina è stata di riposo, sveglia tardi (7:45) e passeggiata lungo la spiaggia, in cerca di conchiglie e sorprendenti coralli, uno dei quali finito "per sbaglio" nello zaino. Non si è fatto nient'altro, visto che si sbarcava per un'ora e mezza solamente. Vedremo cosa si farà questo pomeriggio nell'isola Bartolomea...

un paesaggio preistorico a Bartolomea
...l'isola Bartolomea è stata una felice sorpresa; è praticamente una grande caldera esplosa che presenta due spiagge dal perimetro -ovviamente- circolare. Siam saliti in cima al cono vulcanico, formato da una sorta di scura pietra pomice. In alto lo spettacolo era... uno spettacolo! Ma la discesa è stata alquanto frettolosa, incontrando miracolosi cactus che affioravano dalle pareti di lava, ci siam diretti verso lo scafo che ci avrebbe portati nella spiaggia ovest, con Otarie giocherellone, e tartarughe.Da sopra l'Ambasator ho visto delle probabili balene e stormi di uccelli che pescavano...più tardi ho osservato squali martello che piroettavano in aria.
la caldera esplosa diventata baia...

14-8-2003
sguardo dall'isola Darwin con i suoi alberi bianchi...
E per un'altra mattina ci si sveglia di buon'ora...durante la notte l'Ambasator ha percorso una lunga distanza che da l'isola Bartolomea ti porta all'isola Isabela, un territorio che presenta numerosi coni vulcanici, tra i quali quello "Darwin" che abbiamo visitato questa mattina. Il nostro sbarco è stato assistito lungo la spiaggia da numerose Otarie dormienti che certo non avevano voglia di seguirci lungo la scaletta in legno che ci portava fino alla cima del cratere...un tondo catino che accoglieva un'acqua salatissima ed invivibile per qualsiasi forma di vita. In Equador è inverno e la rossa terra vulcanica  diventa terreno impietoso per bianchi rami ed alberi secchi spesso buttati giù dalle capre che per quest'isola sono un flagello visto il loro numero sempre maggiore...
un pavimento di lava vulcanica...
Punta Espinosa, località dell' Isola Fernandina è una splendida colata lavica, amata spiaggia per numerosissime Iguane d'Acqua. Nell'entroterra non mancano aquile e altri volatili a caccia di rettili. L'acqua ospita otarie, tartarughe, mante e svariati pesci, tra cui lo squalo martello, terribile con le otarie, ma innocuo o quasi per i numerosissimi granchi...
Sopra le mangrovie, tra gli annuvolati cieli, stormi di sule volteggiano suscitando l'invidia delle loro cugine, sule nere che non possono far altro che nuotare.
...Dimenticavo di segnalare la stupenda corsa di ritorno in mattinata col motoscafo col fondo trasparente, con il quale navigando lungo la costa, abbiamo potuto vedere stelle marine, ricci di mare e anche pinguini...senza dimenticare le tartarughe e le otarie che giocavano col motoscafo...arrivando agli anfratti stupendi con l'acqua tanto limpida da poterne vedere il fondo per diversi metri, non scherzo! meraviglioso!

un pinguino ci guarda curioso

combattimento tra granchi giganti...
una famiglia di mante
15-8-2003
no comment...
Già dal programma spiegatoci la sera prima, si capiva che oggi la giornata sarebbe stata alquanto fiacca...entrambi gli sbarchi sono "bagnati" e prevedono bagno in spiaggia...cominciando da Poerto Egas. Ovviamente per me (che non amo oziare a prendere il sole e fare il bagno in spiaggia) si poteva far di meglio. Unica consolazione la breve passeggiata lungo la costa che ci ha permesso di entrare nel "villaggio" delle iguane, con le fessure nella roccia che fungevano da veri e propri appartamenti, oltre alle piscine ovviamente!
Presenti inoltre dei leoni marini con il pelo più lungo, con un gran numero di cuccioli. Al ritorno, sfruttando l'ora bislacca per il bagno in mare, ho visitato i ruderi della casa del tedesco "padrone" delle miniere di sale dell'isola e che viveva da eremita.
impossibile non volerlo prendere in braccio.
Ad accoglierci, oltre ad un campo da calcio con 4 giocatori, anche un falco che si dondolava sul tetto (o almeno ciò che ne rimaneva) della casa del tedesco. Poco o nulla merita di essere ricordato di questo pomeriggio... salvo uno straordinario quanto fulmineo combattimento tra due leoni marini...
Per il resto, ennesimo sbarco bagnato, la  guida (Luis) ci ha mostrato lungo la spiaggia dell'Isola Rapida i numerosi nidi di pellicano, con annessi i simpaticissimi cuccioli e indaffarati genitori.
Dopo un breve percorso (1,30H) nell'entroterra, abbiam passato altrettanto tempo in spiaggia..che palle!

no comment
-Parentesi amorosa: Sconsolato mi sono seduto sulla spiaggia, in mezzo agli altri compagni di viaggio, guardando il mare, le sule e i leoni marini, oltre a fissare la ragazza bionda che mi piaceva tanto e che nei primi giorni era nel nostro gruppo (i Boobies) di escursione, con i suoi genitori, ma nei 4 giorni successivi, con il cambio dei gruppi (da Boobies siam diventati Cormoranes) lei si è divisa dai suoi che invece son rimasti nel mio gruppo (tipico effetto che faccio alle ragazze che mi piacciono...). Comunque ero li, lei era alla mia destra, lontana circa 5-6 metri, anche lei non mostrava grande entusiasmo per la spiaggia, era una tipa sportiva, io la fissavo (così come facevo da 7 giorni...) quando fui interrotto dalla furtiva corsa di un leone marino maschio verso una femmina, lui si che aveva le palle!... ma dall'altra parte arrivava l'altro leone marino, che era il capo branco e soprattutto era grosso il doppio...i due si sono scontrati in un feroce combattimento risolto in pochi secondi con la fuga in mare dello sfidante e l'inseguimento da parte del capo. Il povero giovane leoncino in pochi secondi aveva percorso un centinaio di metri, è incredibile la velocità dei leoni marini in acqua!
...tornando a me, devo dire che anche la bionda inglese mi fissava, ma probabilmente per dirmi "ma che vuole quel roito?"

16-8-2003
il famoso e storico box office dei navigatori
Questa mattina è andata sprecata, ci siam svegliati prestissimo (6:30) solo per stare in spiaggia a visitare un "box-office" che meritava al massimo 30 minuti di attenzione...contando poi che si trovava nella lontanissima Isola Floreana, la cosa è da ritenersi ancor più irragionevole. A sollevare la giornata ci pensa ora un branco di delfini! Sono tantissimi e alcuni arrivano ad un paio di metri dallo scafo della nave!Anche l'escursione a Santa Cruz per visitare i due crateri vulcanici è stata deludente, ci han fatto camminare per un ora, per lasciarci poi due ore a porto Ayores per visitare negozi...i viaggi organizzati sono sempre da evitare!

17-8-2003
tipici negozi di frutta lungo la strada
Ed eccomi di ritorno in aereo (della Tame) per tornare a Guyanchil! Questo è stato un tour unico e indimenticabile, ma gli ultimi giorni ha mostrato i limiti di un viaggio organizzato. Detto questo rimane il fatto che le Galapagos sono il regno degli animali, luogo in cui l'uomo può essere solo un rispettoso ospite, questa è una sensazione stupenda! Accentuata dal fatto che gli animali sembrano saperlo, ti trattano da ospite mostrandoti fiducia e confidenza, questo è meraviglioso! Dopo quattro ore di macchina, eccoci nuovamente a Ryobamba...il mondo delle Galapagos già mi manca. Dopo una cena in una baracchetta penso all'impresa di domani, il mitico monte Chimborazo!


18-8-2003
sulla strada verso l'imponente Chimborazo
Partiti di buon ora e comprando delle particolari -piccole- sculture di animali fatte con la "tangua", una specie di patata bianca che sbucciata sembra avorio; ci siam diretti al Chimborazo, una montagna che supera i 5000 metri. Arrivati al Rifugio del Condor, ci siam arrampicati fino al secondo rifugio che era a 4860 metri. A quell'altezza l'aria era rarefatta, ma a dispetto degli altri camminatori non sentivo fatica, così mi sono messo alla prova, con una falcata veloce sono arrivato al terzo rifugio, ai 5000 metri, in soli 20 minuti, i gestori che mi vedevano dall'alto sono rimasti impressionati dicendomi che non avevano mai visto una persona salire così velocemente (solo un'atleta che però aveva impiegato 40 minuti)
sempre più vicini..
...io stento a crederlo, sono un buon camminatore ma non sono superman...comunque ho dovuto aspettare gli altri per almeno un'ora con mio padre che non capivo se aveva il fiatone perchè era affaticato o perchè era incazzato per il rischio -secondo lui- che avevo corso salendo con quella velocità. La discesa è stata rapidissima, solo 7 minuti: come faccio nei ghiaioni delle nostre dolomiti, ho corso giù frenando premendo i piedi tra le pietre, sassi e terriccio...arrivato giù, le gambe erano distrutte..ricordo che con difficoltà le avevo alzate per salire nella jeep.
Per un imprevisto (uno dei nostri si sentiva male) abbiam dovuto rinunciare al trekking a cavallo che partiva dalla Casa del Condor fino alle rovine inca di Tambo Machai.
Purtroppo abbiam dovuto modificare il viaggio ed accompagnare il nostro compagno ad Ambato, una città brutta e caotica.

19-8-2003
in un pertugio salendo sul palo del diablo...
Oggi è stata proprio una bella giornata, ci siamo diretti a Bagnos per poi arrivare a Puyo. La strada offriva paesaggi splendidi, con occasionali pareti di Canyon di basalto a forma pentagonale (come quelle islandesi) Da Bagnos, famosa per le terme, si può ammirare l'imponenza del Tungurawa, un vulcano ancora attivo; proseguendo e ammirando le cascate che colavano a picco come il "manto de Nobia" (manto della sposa) e la terribile "Palo del Diablo", quest'ultima vista da vicino, scendendo in mezzo alla foresta lungo un sentiero ed un traballante ponte di corda. Inoltre arrivato li ho trovato un intero pullman di ragazze che cercava la mia attenzione, facendomi foto e chiedendomi il nome e la provenienza dicendo che ero bello ecc.(in realtà lo fanno con molti ragazzi stranieri..chissà cosa ci trovano..)

viaggio sulla carrucola sospesi nel canyon
Al ritorno, che è stato prematuro a causa dell'allagamento della strada per Puyo, ci siam fermati per provare un'adrenalinica traversata periferica con carrucola tra le due sponde del canyon; 250 metri di lunghezza per 470 metri di profondità...mozzafiato!
Tornati a Bagnos per fare una passeggiata (è una tipica città turistica) ho incontrato 4 ragazze del pullman precedente, una ciascuna ha voluto farsi una foto con me, più o meno strusciandosi con quello che avevano di più prominente... in quei momenti mi sento imbarazzato e stupido, non mi piace fare il galletto, ma in quelle situazioni è la fine che fai.
Domani ci aspetta il Cotopaxy!..
uno dei numerosi ponti di corde (di ferro)

20-8-2003
una delle numerose cascate lungo il canyon...
Addio Cotopaxy, nemmeno visto, il nostro compagno continuava a stare male e ci siam dovuti dirigere a Chito per provare ad anticipare il volo di ritorno..niente da fare...direi per fortuna.














21-8-2003
la bella piazza di quito
Girare in una città trafficata è faticoso, per quanto il centro di Quito sia interessante, 8 ore di cammino ti fan desiderare un materasso. Oggi poi era colma di polizia e militari con barricate, cani e cavalli. Pare che oggi e domani ci siano delle enormi proteste Indio nei confronti del capo del governo; un militare che per farsi eleggere con i voti degli indio ha promesso menzogne, dicendo di dar voce ai loro diritti. Ora gli indio ne chiedono conto.
Anche la chiesa dimostra grande potere, la "Chiesa della compagnia di Gesù" ha 7 tonnellate di oro inca, porta un epitaffio che sostanzialmente dice: "il nostro Dio è simile al vostro, ma è molto più forte"..o lui o la morte. Inoltre ci sono delle ringhiere per non far entrare i poveri e chi chiede elemosina.
La serata è proseguita tranquillamente, cenando a Plaza grande.
una chiesa dall'atmosfera bucolica
operai lavorano sulla cupola...

22-8-2003
l'imponenza del Cotopaxy
Il Cotopaxy ci ha regalato una splendida giornata, partiti alle 8:30 ci siam diretti con Patrizio (l'autista) al grande vulcano che ancora sbuffa..
Ci siam acclimatati in una laguna: Limpya Punga, che significa Acqua Limpida. Siam saliti incontrando vacche, cavalli e scenari vulcanici magnifici...fino ad arrivare alla base per il cammino fino al rifugio Hosè Rivas (a 4800 mt).



arrivo al rifugio, accolti dalla grandine
L'aria è rarefatta, io continuo a salire velocemente nonostante gli improperi di mio padre preoccupato che mi venga un' embolia, ma io stavo benissimo e non sentivo fatica, ero a mio agio. Cammino veloce, ma scelgo il sentiero più impervio che mi costringe presto a riportarmi in quello "normale"...mio padre continuando per quello difficile fa nascere le stesse preoccupazioni che precedentemente io avevo suscitato in lui al Chimborazo, solo che mentre io non accusavo fatica, vedevo lui in difficoltà.Ogni tanto mi fermavo e mi voltavo per vedere in che condizioni era...alla fine non è successo nulla.
Arrivati al rifugio ci accoglie una tempesta di grandine...direi quasi gradevole, non tutti la pensavano come me, a parte Alessandro e mio Padre, sono tutti tornati indietro... Preso un te caldo in rifugio, siamo scesi di corsa -come sempre- ...giù il tempo era sereno, abbiam lasciato andare avanti il pulmino e siamo scesi a piedi tra quelle montagne folte di cespugli d'erba... a sorpresa un coniglio selvatico mi passa tra le gambe..ce ne sono molti.
fuggevoli cavalli selvatici
Incontrato il pulmino che ci attendeva, ci siam diretti alla facienda: S.Agostin del Callo, costruzione che presenta mura encaiche, ben conservate e con un paesaggio bucolico tipicamente ottocentesco, con lama e cavalli. Buono anche il pranzo-cena, probabilmente nel luogo dove sedeva Humbolt, con una visione teatrale dello sbuffante Cotopaxy...
Grazie al Kotopaky De Lacondaine ha calcolato l'inclinazione degli assi e ha scoperto che la terra non è esattamente sferica.
Tornati alle 20 tutti contenti in hotel, il nostro compagno malandato si è sentito nuovamente male e l'abbiam portato nuovamente in ospedale.
io e un cavallo, in un'immensa prateria

23-8-2003
Questa mattina siam partiti per Otavalo, una città famosa per l'artigianato esposto in un enorme mercato, coloratissimo, abbiam passato tutta la giornata in questa città. Abbiam fatto molti acquisti, i prezzi erano bassissimi, i commercianti erano indios, molti malumori in giro a causa dei parlamentari corrotti che appoggiano chiesa, esercito e spagnoli a scapito dei veri abitanti di questa terra, gli idios.
Siamo poi tornati a Chito per la penultima cena.
la montagna/vulcano degli dei


24-8-2003
L'ultimo giorno è sempre particolare , si respira un'aria strana, il programma era già deciso, nella mattinata, fino alle 12, visitiamo il museo di scienze naturali e lo spettacolare museo nazionale, dopo il pranzo ci siam diretti con l'autobus al "centro del mondo" dove De Lacondaine aveva scoperto l'angolo del parallelo equatoriale. Le premesse erano ottime, ma il tutto era diventato come una sorta di Gardaland, non è piaciuto a nessuno. Tornati all'hotel, siam andati a trovare in ospedale il nostro compagno e poi, cercando un ristorante per la cena abbiam esplorato il centro storico di Quito, la parte antica però era deserta e per cibarci ci siam dovuti dirigere nella zona nuova.
E anche l'ultimo banchetto in terra sudamericana è stato consumato...
In realtà abbiam passato un'ulteriore notte a Quito, a causa di un problema della klm... ho dormito per la prima volta in un hotel 5 stelle, l'Hilton, avrò le pezze al culo, ma a me i ristoranti lussuosi non mi piacciono, soprattutto in paesi poveri.
Lungo il mercato indio...

26-8-2003
Arrivo a Venezia e ritorno a casa.